Il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che l’Afghanistan con la presenza delle truppe americane non era al sicuro.
“L’Afghanistan non era più sicuro con la presenza americana“, queste le parole del Premier turco Recep Tayyip Erdogan che ha così commentato il quadro afghano dopo la ritirata delle truppe Usa durata per oltre due decenni.
Non solo non era al sicuro, anzi ogni giorno aumentavano le scie di sangue, questo il commento di Erdogan sui 20 anni di permanenze delle truppe americane su suolo afghano.
Queste le parole del leader turco rilasciate nel corso di un’intervista concessa alla CBS News di New York. Affermazioni forti, sulle quali Erdogan ha sperato che gli Usa riflettano.
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Quanto al ruolo della Turchia in Afghanistan il Presidente ha voluto rimarcare che, ove gli verrà richiesto, il suo Paese supporterà Kabul nel ripristino del suo aeroporto, a patto però che gli Usa donino il loro supporto non soltanto logistico, ma anche economico.
Erdogan sul punto ha aggiunto che attualmente i talebani starebbero usando armi statunitensi rimaste a deposito nell’aeroporto di Karzai. Il gruppo di studenti coranici, ha chiosato, starebbe utilizzando per le proprie operazioni artiglierie di oltreoceano.
A tal proposito la stoccata: “Tuttavia, ormai siamo abituati a certi fatti, perché allo stesso modo i gruppi terroristici che ci attaccano – ha affermato il Presidente turco alla CBS- hanno purtroppo ricevuto un appoggio logistico molto importante dagli Stati Uniti“. Dichiarazioni che di certo non passeranno in sordina anche perché Erdogan ha rincarato la dose affermando come questa sia una prassi consolidata degli States, a prescindere dalle amministrazioni.
Infine la freccia avvelenata: Stati Uniti e Turchia fanno pare della NATO, ha affermato. Se si deve essere solidali, ha chiosato, all’interno dell’Organizzazione, i gruppi terroristici non possono ricevere supporto.
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Il riferimento nello specifico va al sostegno donato dagli States alle YPG/PKK nel nord della Siria che sarebbe giustificato dalla condivisione di una causa comune: combattere Daesh. Per Erdogan non ha senso combattere un gruppo terroristico avvalendosi dei servizi di un altro.
Al momento nessun soldato turco si troverebbe in Afghanistan, anche perché nessun accordo è stato raggiunto con i talebani. Servirebbe maggior inclusività da parte degli studenti coranici, ha detto Erdogan, soprattutto nel riconoscimento dei diritti delle donne.
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