Luciano Spalletti punta a superare il record di vittorie consecutive iniziali di Maurizio Sarri di tre anni fa quando il Napoli si piazzò secondo alla fine del campionato
Dopo la vittoria di ieri, la sesta consecutiva, mister Spalletti e gli azzurri puntano a bissare i successi del terzo anno di Sarri con 8 vittorie di seguito ottenute all’inizio della stagione di tre anni fa.
Era il Napoli dei 91 punti quello della stagione 2017-2018 che per un soffio non vinse il campionato. Quella squadra era allenata da Maurizio Sarri, colui che iniettò nei suoi uomini un gioco bello e spettacolare e fece tornare all’allora stadio San Paolo anche i cosiddetti tifosi occasionali.
Seminò magie e a suon di gol firmati da Insigne, Mertens, Hamsik, Callejon e non solo portò i tifosi a sognare un titolo da troppo tempo lontano dalle pendici del Vesuvio. C’era la voglia di “assaltare il potere” degli urlati cori di “fino al palazzo”, spenti poi da quello che è diventato il famoso “caso Pjanic” e sconfessati dallo stesso Sarri due stagioni dopo. Quando tornò in Serie A e con giacca e cravatta prese posto sulla panchina dell’odiata rivale.
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Il Napoli di Spalletti assomiglia molto a quello dell’attuale allenatore della Lazio. Il gioco di squadra è l’elemento che subito salta agli occhi degli appassionati del pallone.
Quello di Sarri veniva chiamato con una citazione cinematografica “La grande bellezza” mentre quello del tecnico toscano ancora deve essere definito ma è sulla buona strada per essere appellato nel migliore dei modi.
Facendo un paragone tra le partite già giocate finora e quelle disputate nella stagione 2017-2018, il Napoli dell’attuale mister laziale aveva alla sesta giornata 18 punti con 22 gol fatti e 5 subiti. Mentre i partenopei con Luciano Spalletti hanno sempre 18 punti con 16 gol fatti e 2 subiti.
Pur vincendo con meno reti siglate, la concretezza della squadra attuale e una difesa migliore sono forse i valori aggiunti. Inoltre non c’è, o almeno non al momento, un’altra compagine come la Juventus di tre anni fa. Sebbene Inter, Milan e la stessa “Vecchia signora” potrebbero creare non pochi fastidi ai primati del club di Aurelio De Laurentiis.
Intanto tutta la città si gode le meritate vittorie con quel pizzico di scaramanzia nel non voler pronunciare la parola “sacra” che ormai non si sente dal magico Napoli di un “tale” chiamato Diego Armando Maradona.
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