Le affermazioni del presidente Usa Joe Biden in ordine al ritiro delle truppe dall’Afghanistan sono state smentite dai vertici militari al Senato.
La situazione in Afghanistan desta il timore del Pianeta. Il Paese è passato in mano ai talebani che nelle scorse settimane hanno annunciato il nuovo Governo, dal quale sono state escluse figure femminile. Di quanto accaduto e del ritiro delle truppe Usa dall’Afghanistan hanno parlato i vertici militari statunitensi in Senato davanti alla Commissione sulle forze armate. Quest’ultimi hanno smentito le dichiarazioni del presidente Joe Biden accusando l’intelligence e l’amministrazione di aver svolto male il loro operato.
“La missione è stata uno straordinario successo”. Così Joe Biden qualche settimana fa aveva definito le operazioni svolte in Afghanistan dalle truppe statunitensi che hanno lasciato il Paese il 31 agosto scorso.
Dell’evacuazione dell’esercito e dell’operato dell’amministrazione Biden hanno parlato ieri i vertici militari Usa al Senato davanti alla Commissione sulle forze armate. Quest’ultimi, scrive la redazione di Open, hanno smentito le parole dell’inquilino della Casa Bianca, il quale aveva affermato di non aver ricevuto nessun suggerimento dai vertici militari.
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Il capo di stato maggiore dell’Esercito Mark Milley e il capo del comando centrale Kenneth McKenzie hanno spiegato al Senato che al presidente Biden era stato consigliato di mantenere sul territorio afgano un numero di circa 2.500-3.000 militari in modo da garantire la stabilità del Governo e dell’esercito. Un parere, che a dire di Milley e McKenzie, sarebbe rimasto, dunque, inascoltato. I due vertici hanno poi dichiarato che la possibilità di nuovi attentati terroristici negli Stati Uniti non è cosi remota.
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A supporto di tali parole anche le dichiarazioni di Lloyd Austin, numero uno del Pentagono. Stando a quanto riporta la redazione di Open, Austin ha affermato al Senato che il ritiro delle truppe non è stato perfetto, anzi. L’evacuazione, a suo avviso, avrebbe minato la credibilità degli Stati Uniti, rimasta comunque solida a livello internazionale.
Il capo del Pentagono ha poi proseguito ammettendo che gli Usa non avevano realmente compreso quale fosse il livello di corruzione e di incompetenza dei leader dell’esercito afgano, circostanza che ha permesso una caduta rapida e inaspettata.
Infine, riporta Open, Austin ha concluso spiegando che le operazioni di evacuazione si sono svolte così velocemente per via di una pianificazione effettuata molto tempo prima, cosa che difficilmente, secondo il generale, sarebbe riuscita a mettere in pratica un altro esercito.
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