Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli riprende il tema della Superlega e ne sottolinea l’importanza dei valori per il bene dell’industria del calcio.
Il numero uno della società bianconera, Andrea Agnelli è tornato a parlare delle palesi difficoltà che il mondo del calcio sta attraversando nel periodo post pandemia.
A lungo in questi mesi si è dibattuto sul caldissimo tema della “Superlega“. La competizione proposta dagli esponenti numeri uno delle società più ambite e vincenti d’Europa è stata in un primo momento accantonata dal presidente dell’UEFA, Ceferin.
Il rappresentante massimo dell’organo calcistico europeo ha spento gli entusiasmi delle maggiori piazze, definendo la cosiddetta “nemica” della Champions League una “disgrazia“.
Ceferin aveva mosso i primi passi in direzione di provvedimenti severi a ciascuna delle società che vi aderivano. Un passo rivelatosi successivamente fallimentare. E che in queste ore sta dando ulteriore smalto e fiducia ai “pro” del progetto.
Tra questi figura anche il numero uno bianconero, Andrea Agnelli che a tal proposito ha sottolineato l’importanza fondamentale dell’istituzione della lega per tanti validi motivi
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Le difficoltà a gestire le situazioni economiche direttamente dall’intero degli uffici di competenza dei club più blasonati d’Europa aveva mosso le coscienze dei rappresentanti numeri uno di ciascuna società e lanciato l’ormai ossessiva idea della “Superlega“.
Tra questi c’era anche Andrea Agnelli, fautore assoluto di questa nuova iniziativa, insieme al presidente del Real Madrid, Florentino Perez. Il silenzio assordante di fronte alle “minacce” poi affievolite degli organi della UEFA si è nuovamente riattivato.
Andrea Agnelli ha riportato alla ribalta il concetto, sottolineando l’importanza dell’istituzione in tre punti fondamentali. Tali punti rappresentano i cosiddetti “valori essenziali” per ogni società che vi aderisce.
In occasione di una conferenza stampa, il numero uno bianconero ha preso la parola e ricalcato le difficoltà economiche dovute ad una “perdita” di 8,5 miliardi di euro che ha gravato sull’intero sistema calcio, negli ultimi dieci anni comprensivi della pandemia che avrebbe sferrato il “colpo finale” per cui la Superlega diventa a tal punto imprescindibile.
La crisi economica ha interrotto l’equilibrio tra l’acquisizione e/o la cessione dei calciatori con le società costrette a rinunziarvi per evitare ulteriori perdite.
La “resa dei conti” dunque potrebbe essere più vicina possibile dopo l’intervento a “gamba tesa” e sugli scudi di Agnelli.
La Superlega secondo l’ex rappresentante dell’European Club Association porterebbe nuovi e freschi fondi alle casse delle società. Un “framework” che riesca ad equilibrare il controllo dei costi.
Infine la nuova “creatura” calcistica propizierebbe un forte impegno alla solidarietà, oltre a dare quella visibilità meritocratica ai club illustri che hanno costruito la storia di questo sport.
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