Al decimo giorno di eruzione, il vulcano dell’isola di La Palma continua a far temere il peggio: bollino rosso per le aree limitrofe.
Prosegue l’esplosione di Cumbre Vieja sull’isola di La Palma: l’avanzata della lava, al suo decimo giorno consecutivo, si trova oggi a 500 metri dall’Oceano. Dalla scorsa domenica (19 settembre), il vulcano delle isole Canarie, Spagna, non ha pace e i suoi crateri sembrano inarrestabili nell’attività di sprigionamento del materiale magmatico. Nonostante l’ultima rassicurazione da parte dell’Istituto di Geoscienze di Madrid, nella cui fonte ufficiale dichiara l’avvio della fase effusiva per Cumbra Vieja, il vulcano dell’arcipelago spagnolo continua a far temere il peggio. A seguire i principali rischi stimati dalle autorità locali.
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L’attività imprevedibile del Cumbre Vieja continua a scoraggiare i residenti locali, impauriti dal timore di vedere incenerite le loro abitazioni. L’esplosione è deflagrata domenica 19 settembre intorno alle 15:12 locali a Montaña Rajada, nell’area forestale di Cabeza de Vaca. L’improvviso risveglio magmatico, in silenzio dal 1971, scuote gli animi di tutti. Le preoccupazioni hanno raggiunto il livello internazionale e si sono acuite negli ultimi giorni, specialmente a seguito del recente avviso del direttore dell’unità specializzata nelle emergenze, Miguel Angel Morcuend, il quale ha accertato ai media il proseguimento dell’attività vulcanica per un periodo stimato dai “24 agli 84 giorni.“
Già preoccupanti le informazioni di ieri, martedì 28 settembre: la corsa rovente della lingua di lava ha raddoppiato la sua cavalcata grazie al livellamento del terreno, modellato dagli strati eruttivi precedenti. I danni alle aree adiacenti sono ingenti. Il bollettino di ieri del sistema europeo Copernicus ha confermato la drammaticità della catastrofe: 589 edifici, 76 in sole 24 ore, e oltre 21 chilometri di strade distrutti; almeno 258 gli ettari inghiottiti dalla lava. Lo ha riferito l’ultimo aggiornamento del sistema europeo Copernicus.
L’ultima notizia rilasciata quest’oggi dal tweet dell’Istituto vulcanologico delle Canarie svela il peggio: “La colata di lava ha raggiunto il mare a Playa Nueva.” Tale evento è agli occhi degli esperti spia di un potenziale disastro.
Il contatto del materiale magmatico con l’acqua dell’oceano potrebbe provocare ulteriori danni significativi, quali esplosioni, ondate di acqua bollente. Resta alto il rischio di nubi tossiche.
Fonte La Sexta
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