Continua la diatriba sulla questione Draghi: la posizione di Enrico Letta è netta sul punto Quirinale o Palazzo Chigi.
Dopo settimane di lunghe ed accese discussioni sulle sorti del Quirinale, il Premier Draghi ha deciso di rompere il silenzio parlando di una mancanza di rispetto nei confronti di Mattarella perché ancora Presidente in carica e nei confronti del Governo perché è come se si mettesse in discussione la sua stabilità.
Eppure nonostante la reazione di stizza, le varie forze politiche continuano ancora a dibattere. Enrico Letta, segretario del Pd, sul punto avrebbe risposto con durezza alle affermazioni del Ministro Giorgetti.
Letta, Draghi al Quirinale o a Palazzo Chigi?: la dura risposta
Mario Draghi è l’uomo che il Pd vuole a capo di Palazzo Chigi fino alla fine del mandato. Questa la posizione assunta dal segretario Enrico Letta che risponde alla tanto ventilata ipotesi di vedere il Premier al Quirinale.
Il mandato di Sergio Mattarella scadrà tra 5 mesi, mentre l’esecutivo sarà in carica fino al 2023. Tempi, dunque, che tra loro non coincidono fisiologicamente. Da qui la polemica: per vedere l’ex numero 1 della Bce, capo dello Stato bisognerebbe sciogliere la squadra di Governo. La Lega da un lato spinge affinchè Draghi venga eletto al Quirinale, dall’altro la posizione del Pd è nettamente opposta.
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“Mandare Draghi al Quirinale e poi andare al voto non è nell’interesse dell’Italia. L’interesse dell’Italia di oggi è che questo governo duri“, queste le parole di Enrico Letta stando a quanto riportato dall’Ansa.
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Intanto, mentre monta la polemica sul futuro dell’attuale Premier, nonostante il suo diniego a parlare dell’argomento, sale la tensione per le amministrative che a breve si terranno in molte zone dello Stivale. Per la Sinistra, queste sarebbero una cartina al tornasole di quello che sarà poi il gradimento degli italiani alle prossime elezioni politiche.
Prossima all’andata alle urne anche la Capitale. Sulle elezioni romane si è espresso il cardinale Angelo Donati il quale si augura che chiunque sarà eletto mantenga “la vocazione della città all’accoglienza, all’inclusione, alla capacità di ospitare. Qualsiasi persona sia chiamata a rivestire il ruolo pubblico spero abbia a cuore la vocazione universale – riporta l’Ansa- di questa città“.