Salmo con “Flop” insegna l’importanza di saper fallire, d’altronde nella vita come nell’arte, non si può fingere di non essere umani.
In un’epoca in cui si è costantemente alla ricerca della creazione perfetta o anche del più piccolo riconoscimento per non sentirsi emarginati, c’è anche chi non ha paura di essere umano fino in fondo, concedendosi senza riluttanza o incredulità anche al fallimento. Il fallimento dunque inteso come accettazione del sé e dei propri limiti, si affermerebbe come un costante percorso di crescita tutt’altro che d’eccezione negativa. E in questo particolare caso con un costante occhio critico sulla realtà, tipica di quest’attuale introspettivo biennio, che circonda tutti noi.
A mettere in pratica tale riflessione sulla banalità del successo e non solo, attraverso la sua lente d’ingrandimento sarcastica e pungente sarà il rapper di origini sarde Maurizio Pisciottu. Meglio conosciuto semplicemente con lo pseudonimo di Salmo. La pubblicazione del suo nuovo album, avvenuta alle prime luci dell’alba di questo venerdì 1 ottobre, porta perciò inevitabilmente con sé un titolo metaforico. Quello di “Flop“.
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Salmo, dal grande “Flop” al nuovo tour: l’arte di saper fallire
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Con la conclusiva realizzazione di “Flop”, composto da ben diciassette tracce, ed il suo enigmatico quanto spiazzante approdo sul panorama musicale del momento, Salmo sembra nutrire un forte desiderio di evidenziare la parola fallimento a 360°, non ponendosi alcun limite a riguardo ed interrogandosi, attraverso suoi ben noti virtuosismi, inattesi tentativi di contaminazione, e nottate da trascorrere in solitaria tra i semafori rossi della città, sui suoi contrastanti sentimenti.
Il crudo “lebonwski” della situazione però non punta soltanto sulla sua capacità espressiva, esordendo stavolta con una serie di quattro brani interpretati al fianco di altri artisti musicali, fra questi i compagni di avventure Noyz Naxos, Marracash e Gue Pequeno. Per quel che riguarda invece la suggestiva copertina dell’album, questa raffigurerà lo stesso artista in una versione tutta personale di un celebre olio su tela realizzato dal pittore francese ottocentesco Alexandre Cabanel, de “L’angelo caduto“.
Nonché segnalerà la presenza di un ulteriore ed omonimo brano nella composizione. Interpretato infine non da solista, ma in un’affascinante simbiosi con la voce della giovanissima cantante Shari Noioso. Un’altra buona notizia è la conferma del suo prossimo tour estivo 2022, le prime date sono state fissate ai primi giorni di luglio.