Tiziana Cantone potrebbe non essersi tolta la vita. Spuntano nuovi dettagli che confermerebbero la pista di omicidio.
33 anni, origine napoletane, occhioni azzurri. Tiziana Cantone si è spenta cinque anni fa per un presunto suicidio a seguito di una forte depressione scatenata dalla diffusione di video privati amatoriali su alcune chat.
Legata a Sergio di Paolo, più grande di dieci anni, secondo la madre sarebbe stato lui a spingere la figlia a filmarsi durante rapporti con altri uomini. I video venivano poi diffusi tramite chat e uno di questi era diventato virale portando alla creazione di meme stampati su gadget e magliette.
Nonostante il procedimento legale volto alla rimozione dei video, che portò all’eliminazione parziale dei contenuti, e al cambio del suo cognome in Giglio, la donna era caduta in una forte depressione. Le alte cifre sostenute per far fronte alle spese legali peggiorarono il suo stato portandola a isolarsi.
Dopo tentativi di suicidio, nel 2016 era riuscita nell’intento di togliersi la vita. La tesi del suo suicidio non ha mai convinto la madre che negli anni si è mossa per far venire a galla la verità sul decesso della figlia.
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Tiziana Catone è stata ritrovata con una pashmina al collo nella sua abitazione di Mugnano di Napoli. Tuttavia l’ipotesi che la ragazza si sia tolta la vita volontariamente non è mai stata accettata dalla madre, convita si trattasse di un omicidio. Riaperto il caso lo scorso gennaio, sono emersi nuovi dettagli che sembrano sostenere questa tesi.
Vittima di revenge porn, i suoi dispositivi sembrano siano stati manomessi e che il loro contenuto sia stato rimosso dopo il suo decesso. La giovane possedeva un IPad e un iPhone in merito ai quali Danilo Bruschi, professore del dipartimento di Informatica dell’Università di Milano, ha confermato quanto riscontrato da un team di investigatori a cui la madre della ragazza si è rivolta.
La loro memoria sarebbe stata rimossa mentre l’autorità giudiziaria ne era in possesso.
Il caso si infittisce e la pista di un presunto omicidio volontario sembra essere una possibile ipotesi. Intanto lo scorso giugno è stata disposta la riesumazione del corpo della 33enne.
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