Le avverse condizioni meteorologiche peggioreranno la qualità dell’aria nell’area, dove si registrano già alti livelli di anidride solforosa.
Continua l’eruzione del Cumbre Vieja a La Palma, in Spagna. Da domenica 19 settembre il vulcano dell’arcipelago delle isole Canarie continua la sua colata lavica con alternati fasi esplosive ed effusive. Secondo le stime del direttore dell’unità di emergenza Miguel Angel Morcuende, l’attività vulcanica, silente dal 1971, potrebbe proseguire inarrestabile per i prossimi tre mesi, in un periodo compreso “tra i 24 e gli 84 giorni.“ A due settimane dall’esplosione la situazione è ancora critica. La conferma arriva dalle immagini catturate da un drone: la lava ”si sta dirigendo verso ovest” – ha esplicato il geologo Raúl Pérez al media spagnolo El País – ‘‘Gli effetti del magma stanno alterando la mappa dell’isola.”
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Persiste l’allarme rosso per l’area attorno al vulcano a seguito delle neonate bocche di fuoco: la lingua di lava continua imperterrita la sua corsa verso l’oceano alterando sensibilmente la mappa dell’isola. La notizia trova conferma nei media locali, le cui fonti precisano l’apertura di nuove fessure a circa 400 metri dal cratere principale: la terza bocca si aggiunge alle precedenti aperte nell’ultima settimana. Stando a quanto si apprende dalle stime del National Geographic Institute, citate da El País, la situazione peggiora progressivamente e la corsa di lava potrebbe a lungo andare intaccare seriamente le infrastrutture del luogo, secondo quanto ha esplicato il delegato del Cisc Manuel Nogales.
Altamente critica anche la questione dell’inquinamento causato dalle polveri e gas del vulcano: i dati di venerdì 1 ottobre hanno registrato un’elevata quantità di anidride solforosa nell’aria. Oltre all’area, resta alto anche il rischio di alterazione della mappa dell’isola, “già cresciuta di circa 450 metri dalla costa e di circa 600-800 metri lateralmente”, riporta El País, precisando che ‘‘il nuovo delta raggiunge già quasi 20 ettari di superficie.” Stando alla fonte ufficiale, la profondità raggiunta dalla lava riversata nell’oceano raggiunge almeno i 24 metri.
Continuano le operazioni di soccorso ed evacuazione di massa nelle zone limitrofe.
Fonte El País
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