Ha raccolto frutti amari la Lega di Matteo Salvini: i risultati delle elezioni hanno spinto il leader del Carroccio ad effettuare un’analisi sul partito.
È realista Matteo Salvini e per niente incline alle giustificazioni. I risultati di queste votazioni, appena conclusesi, non sono soddisfacenti per la Lega. L’aver conquistato cinquanta comuni in più rispetto al passato non basta, ha commentato il vertice del Carroccio, se poi nelle grandi Piazze la sconfitta è stata sonora. E allora serve rimboccarsi le maniche, fare della sana autocritica e ricominciare daccapo.
Elezioni, Salvini realista: la Lega deve fare meglio
Tensioni interne, lo scandalo Morisi, le elezioni che non sono state un successo. Un insieme di fattori che nessuno – neppur il più grande negazionista- avrebbe potuto ignorare.
Matteo Salvini fa mea culpa davanti a tutta Italia, ammettendo che i risultati ottenuti non sono soddisfacenti. Le sconfitte di Bologna e Milano pesano come un macigno ed il leader della Lega – riporta Il Giornale– ha ben compreso come siano uno sprone per dover fare di più.
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L’intero contesto ha, quindi, smosso l’animo del battagliero Salvini che ora si cosparge il capo di cenere e afferma che, chiunque dovesse utilizzare i risultati di queste elezioni per far traballare il Governo, si renderebbe autore di un gesto “irresponsabile”. La Lega, ha proseguito, svolge il compito assegnatole dal Capo dello Stato, quello di far rialzare il Paese: non si muoverà dai suoi posti di combattimento.
Quella di Salvini è stata una considerazione estesa a tutto il centrodestra – riporta Il Giornale– secondo cui a pesare sui risultati sarebbe stato anche il fatto di “essere arrivati tardi con i candidati”. Eppure, proprio la Lega avrebbe allungato i tempi, insistendo sulla ricerca forsennata di liste civiche a suo supporto.
In generale le speranze sui grandi centri sono state disattese: Bologna, Torino, Rimini e Ravenna l’esempio più schiacciante.
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Insomma, la debacle è sotto gli occhi di tutti e, secondo Il Giornale, potrebbe rappresentare in proiezione astratta la posizione di Salvini, che al momento parrebbe traballante. A pesare anche il confronto con i cugini di Fratelli d’Italia che pare stiano ottenendo più consensi della Lega. Si pensi a Milano dove il Carroccio, una volta primo partito, registra un testa a testa con la Meloni.
Per non parlare della Calabria, in cui è stata riconfermata Forza Italia e la Lega – anche qui- è scesa sotto Fdi.