Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, venerdì 8 ottobre, ha comunicato i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha diramato il bollettino sull’epidemia da coronavirus diffusasi nel nostro Paese. Secondo l’aggiornamento odierno, i casi di contagio complessivi sono 4.695.291 con un incremento rispetto a ieri di 3.023 unità. Risultano essere ancora in calo i soggetti attualmente positivi che ammontano a 85.926 (-1.247) ed i i pazienti ricoverati in terapia intensiva ad oggi 383 (-20). I guariti dall’inizio dell’emergenza salgono a 4.478.137, ossia 4.234 unità in più di ieri. Purtroppo, si sono registrati nelle ultime 24 ore 30 decessi che hanno portato il bilancio delle vittime totale in Italia a 131.228.
La Regione Abruzzo, si legge nelle note, ha eliminato 1 caso dal totale dei positivi, in quanto già segnalato da altra Regione. Anche l’Emilia Romagna ha sottratto 2 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare. Il Friuli Venezia Giulia ha eliminato 3 casi, a seguito di 2 test antigenici non confermati dai successivi tamponi molecolari, e a seguito di 1 test positivo rimosso dopo revisione del caso.
La Regione Sicilia specifica che 682 dei tamponi molecolari comunicati e 116 dei casi confermati in data odierna sono relativi alle settimane precedenti. Inoltre, i decessi comunicati oggi si riferiscono ai giorni scorsi.
Stando ai dati contenuti nell’aggiornamento di ieri, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza salivano a 4.692.274.
Proseguiva il calo dei soggetti attualmente positivi che risultavano essere 87.173, così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva che ammontavano a 403 (-12). Le persone guarite complessivamente erano 4.473.903. Il bilancio delle vittime in Italia saliva a 131.198.
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Secondo il bollettino del Ministero della Salute diramato nella giornata di mercoledì, i casi di contagio complessivi erano saliti a 4.689.341. Scendeva ancora il numero dei soggetti attualmente positivi che ammontava a 88.247, così come quello dei pazienti in terapia intensiva: 415 in totale. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza erano 4.469.937. Purtroppo, continuava a salire il bilancio delle vittime in Italia giunto a 131.157.
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Stando all’ultimo monitoraggio dell’Iss e del Ministero della Salute, pubblicato come di consueto il venerdì, i dati della pandemia in Italia sembrerebbero rincuoranti. A livello nazionale l’incidenza settimanale è scesa a 34 casi per 100mila abitanti, a fronte dei 39 di scorsa settimana. Quanto all’Rt, invece, conferme sulla stabilità. L’indice di contagio è fermo allo 0,83.
Anche il tasso di occupazione, scrive l’Ansa, in terapia intensiva è in lieve calo: il dato si attesta al 4,8% che si traduce in 459 persone ricoverate. Stesso può dirsi dell’occupazione generale in area medica, diminuita al 5,1%: il calo è evidente. Da 3.418 ricoverati a 2.968.
A livello di rischio, questa settimana sarebbero quattro le regioni classificate nella fascia del moderato: Basilicata, le provincie autonome di Bolzano e Trento nonché la Valle D’Aosta.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, monitoraggio Iss: stabile l’Rt , scende l’incidenza settimanale dei casi
Era stato previsto che con la riapertura delle scuole i casi di contagio avrebbero subito qualche aumento. Ed effettivamente così è stato. Numerose le classi in quarantena ed i plessi scolastici costretti alla chiusura. È il caso di San Nicandro Garganico in provincia di Foggia, dove il sindaco ha emesso – riporta Fanpage– un’ordinanza a mezzo della quale sono stati chiusi ben tre plessi ricomprendenti scuole materne ed elementari.
Un focolaio quello registratosi al loro interno dove sarebbero circa trenta i soggetti positivi al covid per un totale di 60 se si considera tutta la popolazione del piccolo centro nel foggiano.
Il primo cittadino di San Nicandro Garganico avrebbe dichiarato che la situazione sarebbe sotto controllo. Solo due persone avrebbero manifestato sintomi respiratori più pesanti, ma non sarebbero gravi. Con l’aiuto dell’Asl starebbe cercando di far rientrare il quadro.
Per frenare la pandemia, l’accesso ai vaccini dovrà essere equo. Questo è un principio che l’intera comunità scientifica continua a predicare dall’inizio della produzione di dosi. Eppure come sempre accade, i Paesi in via di sviluppo non sarebbero in grado di affrontare i costi. Per tale ragioni economie più forti hanno l’obbligo civile e morale di offrire il proprio supporto.
Ed è proprio quello che farà l’Italia stando a quanto dichiarato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della conferenza Ministeriale Italia-Africa che vede a Roma 54 delegazioni del continente africano. Stando a quanto riporta Rai News, avrebbe dichiarato che questa è la sfida chiava del nostro tempo: “no egoismi, ma alleanza per cure e vaccini”.
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