Benessere a tavola: i 4 principali benefici della pasta

Penne, trofie, rigatoni… Contrariamente alla credenza popolare, la pasta apporta un considerevole valore nutrizionale al nostro corpo.

Penne, spaghetti, rigatoni… Contrariamente alla credenza popolare, la pasta apporta un considerevole valore nutrizionale al nostro corpo. Acerrima nemica della linea secondo le convinzioni dei non addetti ai lavori, la pasta resta un alimento vivamente consigliato nelle agende di esperti dietologi e nutrizionisti. Tuttavia, è bene ricordare che il consumo abituale dei primi piatti deve avvenire con consapevolezza e senso della misura; attraverso il monitoraggio attento della composizione e degli ingredienti in aggiunta, tra questi rientrano anche le salse o le creme.

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Pasta: 4 principali proprietà

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Equilibrata fonte di carboidrati e proteine, specialmente quella realizzata esclusivamente con farina di legumi, la pasta favorisce inoltre la crescita della massa muscolare, sempre se accompagnata da uno stile di vita sano e attivo. A seguire 4 principali proprietà della pasta tutte a favore del benessere del nostro organismo.

• Fonte di fibre: ottimo alimento per chi è alla ricerca di una dieta ricca di fibre, la pasta ne contiene un’elevata quantità, specialmente la versione integrale e leguminosa, oggi facilmente reperibile anche nei più piccoli supermercati.
• Poco calorica: contro la credenza popolare, un piatto di pasta apporta un basso contenuto di calorie; sono gli ingredienti inseriti in seguito a impennare spaventosamente l’introito calorico: ai primi posti troviamo la panna da cucina e il formaggio. Le calorie variano a seconda del tipo di pasta.
• Alto valore nutrizionale: tesoriera di sostanze nutritive, la pasta è una ricca fonte di magnesio e vitamina B, la cui integrazione è specialmente favorita dalla cottura “al dente” secondo il parere degli esperti.

• Ottimo apporto di zuccheri lenti: essendo una fonte di carboidrati complessi, al pari del pane, riso o pizza, la pasta è composta da zuccheri lenti, o zuccheri a lento assorbimento, così chiamati perché l’energia che forniscono al nostro organismo richiede tempi più lunghi per essere assimilata.