Il galateo, sai chi l’ha inventato e perché bisogna rispettarlo a tavola? Oggi ti sveliamo gli errori più comuni da non fare quando stai consumando un pasto in compagnia.
Quando parliamo di galateo stiamo parlando di bon-ton, ovvero di buone maniere a tavola. Il galateo è un vero e proprio codice che indica come ci si comporta mentre si sta consumando un pasto, si sta conversando il salotto o si sta sorseggiando un thè in veranda con le amiche.
Una primissima impronta del galateo venne data intorno al 1500 da Clemente Alessandrino che scrisse Il pedagogo ovvero delle regole su come ci si comportava a tavola, su come ci si doveva vestire, su come si doveva conversare.
Una seconda rivisitazione invece risale al 1558, il termine venne coniato da Galeazzo Florimonte, un vescovo della diocesi di Sessa Aurunca il quale, con le sue idee futuristiche illuminò la mente di Giovanni Della Casa che pubblicò Galateo overo de’ costumi, un saggio che racchiudeva poche e semplici regole sul bon-ton. Di norma il galateo non è scritto però nel corso dei secoli sono state rinvenute alcune testimonianze che trattavano l’argomento con molta enfasi.
Con gli anni le buone maniere si sono un po’ perse, ci siamo abituati a situazioni sempre meno formali figlie di un tempo che da peso alla frivolezza e poco alla sostanza. Per quanto però le cose scorrano velocemente ed in maniera frenetica, è bene ricordare alcune regole che potrebbero salvarci in situazioni particolari.
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Come ci si comporta a tavola? Scoprilo e non te ne pentirai
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Queste semplici regole che tratteremo oggi potrebbero salvarti in qualsiasi situazione, sia questa formale o meno formale. La cosa che devi tenere a mente è essere te stesso senza eccedere in simpatia o colpi di genio per attirare l’attenzione su di te. Sii naturale e sarai perfett*. La prima impressione è quella che conta ( purtroppo) per cui rilassati, respira piano e conquista il mondo.
Quando ci si trova a tavola, con commensali che non conosci o anche con chi conosci, non dire mai buon appetito, non stai facendo una cortesia a nessuno, solo sbagliando l’approccio con gli ospiti. Augurare buon appetito è considerato dagli aristocratici una mancanza di rispetto perché stare a tavola vuol dire conversare e non pensare unicamente al cibo. Quindi quando ti verrà servita la pietanza, sorridi e mangia.
Quando ti siedi a tavola tieni la schiena ben dritta, non appoggiare i gomiti sul tavolo, fai cadere delicatamente le braccia lungo i fianchi, sul tavolo sono ammesse solo le mani.
Il tovagliolo non va dimenticato sulla tovaglia, ma va appoggiato alle ginocchia (piegato a rettangolo e non aperto come un lenzuolo) e va portato delicatamente alla bocca, tamponando gli angoli e non strofinando con irruenza. Mai, mai, mai legarlo al collo tipo bavaglino.
Comincia a mangiare solo quando tutti saranno seduti e serviti, saranno i padroni di casa a dare il via alla cena. Non sono ammesse iniziative. Il cibo non si tocca con le mani ma con le apposite posate. L’unica cosa che potrai prendere con le mani è il pane o qualche grissino, entrambi dovranno essere opportunamente spezzettati in piccolo bocconi. Il pane o grissino che sia devi appoggiarlo al piattino che trovi alla tua sinistra. Inutile dire che il cellulare è bandito anche se pochissime persone lo fanno.
Ci siamo quasi, non disperare, ancora poche nozioni
Tra le altre cose che sono assolutamente vietate rientrano la scarpetta, soffiare sul piatto per raffreddare le pietanze, meglio aprire il cibo con la forchetta ed aspettare qualche minuto. Evita di masticare come un cavallo, sei un umano. Non fare rumore mentre mastichi. Il brodo non va tirato su come se stessi annegando ed ingoiando acqua, accompagna il cucchiaio alla bocca e sorseggia delicatamente di lato. Non portare il coltello alla bocca per leccare qualche rimasuglio di cibo. La forchetta nel taglio va tenuta a sinistra e con la destra il coltello, quando invece stai mangiando piccole pietanze si tiene a destra tra il pollice e l’incide.
Quando sei sazio e non vuoi continuare a mangiare quella portata, posa la forchetta ed il coltello parallelamente al piatto, mentre se stai facendo una piccola pausa posiziona coltello e forchetta con le punte a contatto e i manici un po’ aperti (tipo capanna). Se non arrivi al cestino di una pietanza che vorresti mangiare chiedi gentilmente di passartela, evita di buttarti a capofitto sulla mise en plas come un elefante. Se hai sete ed il tuo bicchiere è vuoto (bada bene, avrai un calice per il vino ed un bicchiere per l’acqua) servi prima gli altri e poi pensa a te stesso.
Il pasto è concluso, è arrivato il momento del brindisi, immagino che staresti pensando ad un fragoroso tintinnio di cristalli ed un cin-cin o peggio alla salute, male male! Basterà alzare il calice verso l’alto e gustare la bevanda, senza troppi gesti plateali.
Spero che questi pochi ma semplici consigli ti siano chiari ma spero soprattutto che potranno esserti utili prima o poi.