Cgil, Cisl e Uil si sono radunate in piazza San Giovanni, nella capitale, dopo l’assalto di sabato scorso alla sede della Cgil.
A una settimana dal violento assalto alla sede della Cgil, i sindacati sono scesi in Piazza San Giovani, nella capitale, a difesa della democrazia. Insieme a Cgil, Cisl e Uil, anche i rappresentanti del centrosinistra. Totalmente assente il centrodestra a eccezione del deputato di Forza Italia Elio Vito. All’appello mancano Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, la cui assenza dei rispettivi leader è stata deplorata dall’ex premier Massimo D’Alema: “Di fronte a un fatto così grave senza precedenti nella storia del nostro Paese” – ha sottolineato – “sarebbe stata ragionevole una risposta unanime”. L’atmosfera in piazza è serena e colorata da bandiere e palloncini: in testa al corteo, il segretario della Cgil Maurizio Landini è stato accolto dal coro “Cgil resiste, siamo tutti antifascisti.”
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I temi principali di oggi sono stati l’assoluto “no” ai fascismi e agli episodi di violenza e il convinto “sì” alla sicurezza e ai diritti nel mondo del lavoro, alla sicurezza. L’appello dei leader sindacali è chiaro: l’Italia è uno Stato antifascista, così come il pilastro che lo sorregge, la Costituzione.
In nome della democrazia e della comunità, Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito gli inviolabili valori della nostra nazione, i cui principi devono essere salvaguardati senza lasciarsi intimorire da violenza e squadrismo. Il segretario della Cisl Luigi Sbarra ha inoltre invitato l’esecutivo e il Parlamento all’intervento per lo scioglimento immediato delle organizzazioni neofasciste e neonaziste. Riguardo all’acceso tema del lasciapassare verde: “Devono dichiarare l’obbligo vaccinale […] grave che il governo e il Parlamento non l’abbiamo ancora fatto per mera convenienza politica e per nascondere contraddizioni all’interno della maggioranza.”
A distanza, la risposta di Matteo Salvini non è mancata. Su Facebook, il leader della Lega ha commentato in un post: “Mentre in Europa scorre il sangue per mano del terrorismo islamico, unico reale pericolo di questi tempi, a Roma la sinistra fa campagna elettorale (nel giorno del silenzio) inseguendo fascisti che, per fortuna, non ci sono più.”
Tuttavia, la Piazza è di tutti e “non di parte“, hanno già anticipato oggi i leader dei sindacati: la democrazia e la non violenza restano le priorità del nostro Paese.
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