All’interno della legge di Bilancio è stato inserito il rifinanziamento del reddito di cittadinanza: una decisione che ha fatto insorgere la Lega. Chiesta una modifica.
Ben 200 milioni di euro per rifinanziare il reddito di cittadinanza. Questo quanto previsto all’interno della Legge di Bilancio. Una decisone che ha creato uno spaccato all’interno della politica con Lega, Forza Italia ed Italia Viva che ora chiedono una modifica del testo. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, rassicura sul mantenimento del sussidio.
Il rifinanziamento del reddito di cittadinanza all’interno della Legge Bilancio, ha creato non poche tensioni all’interno dell’ultimo Consiglio dei Ministri.
Una circostanza che non ha smosso Mario Draghi il quale ha affermato che l’argomento sarà oggetto di ulteriore approfondimento – riporta l’Agi– nel prossimo incontro di martedì. In quell’occasione si discuterà circa la misura, e se eventualmente di possibili modifiche. Ad alzare la voce la Lega insieme a Forza Italia ed Italia Viva.
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Giancarlo Giorgetti, esponente del Carroccio, avrebbe affermato: “È derisorio usare i soldi di chi ha lavorato duramente per una misura simile“. Il Ministro dello Sviluppo, riporta l’Agi, ha mosso un’aspra critica alla misura affermando che per il rifinanziamento del reddito di cittadinanza, sono state sottratte ingenti risorse per strumenti molto più utili come il reddito di emergenza, il pensionamento anticipato, ai congedi parentali e via discorrendo.
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La richiesta è, quindi, una: bloccare il sussidio di cui il Movimento 5 Stelle ha fatto il proprio vessillo elettorale. E proprio i pentastellati hanno ribattuto duramente alle richieste delle controparti. Difeso a spada tratta il sussidio, come anche l’origine dei fondi utilizzati per il rifinanziamento che arriverebbero – riferisce Agi- dal capitolo sovrastimati e non spesi.
Non poteva rimanere in silenzio Giuseppe Conte il quale ha invitato i leader della destra e tutti coloro i quali hanno il medesimo pensiero a rimboccarsi le maniche per trovare una soluzione, smettendola di minare uno “strumento di civiltà”.
Intervenuto sul punto anche il Presidente di Confindustria Bonomi, che segue la scia della bocciatura della misura, ritenendo le politiche attive al suo interno un gran fallimento, senza però sottacere come, invece, ben riuscito sia l’intento di contrastare la povertà.
Matteo Salvini non è rimasto in disparte, spiegando come a suo avviso un intervento sul reddito sia più che urgente considerato che garantirlo a chi non lavora è un diritto “sacrosanto, ma abusi e furti sono ormai quotidiani” riporta Agi.
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