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Covid 19

Covid-19, il bollettino del 18 ottobre: 1.597 nuovi casi di contagio e 44 vittime

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi lunedì 18 ottobre, ha comunicato i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.

(Ministero della Salute)

Appena diramato, sul sito del Ministero della Salute, il bollettino relativo all’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia. Stando all’aggiornamento odierno, i casi di contagio complessivi sono 4.719.493 con un incremento di 1.597 unità rispetto a ieri. Scende il numero dei soggetti attualmente positivi che ammontano a 76.363 (-1.206). Tornano a salire, invece, i pazienti in terapia intensiva: 358 in totale e 9 in più di ieri. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza sono 4.511.545, ossia 2.756 unità in più di ieri. Purtroppo si aggrava il bilancio delle vittime in Italia con 44 decessi registrati nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale a 131.585.

La Regione Emilia Romagna, si legge nelle note, ha eliminato dal totale dei positivi 3 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare. La Campania specifica che 2 decessi registrati in data odierna risalgono ad un periodo antecedente le ultime 48 ore. Infine, la Regione Sicilia comunica che i decessi comunicati in data odierna sono avvenuti nei giorni scorsi.

Covid-19, bollettino: i numeri in Italia nella giornata di domenica 17 ottobre

Stando ai dati di ieri diramati dal Ministero della Salute, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano saliti a 4.717.899.

(Getty Images)

In calo i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 77.569, così come i ricoveri in terapia intensiva: 349 in totale. I guariti complessivi erano 4.508.789. Il bilancio delle vittime totale saliva a 131.541.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino del 17 ottobre: 2.437 nuovi casi e 24 decessi

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di sabato 16 ottobre

Secondo il bollettino di sabato, il dato delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era aumentato a 4.715.464. In discesa i soggetti attualmente positivi pari a 78.071. Diminuivano anche i ricoveri in terapia intensiva che erano 352. Il dato dei guariti era giunto a 4.505.876. Purtroppo saliva ancora il bilancio dei decessi che raggiungeva il totale di 131.517.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino del 16 ottobre: i dati della pandemia di oggi in Italia

Roberto Burioni sulle cure anti-Covid: le parole del noto virologo

Mentre la campagna vaccinale procede spedita, la comunità scientifica non ha lasciato indietro le cure. Di recente scoperta il morlupiravir, un farmaco in grado di stoppare la replicazione del virus. Su quest’ultimo si è espresso Roberto Burioni, ospite a “Che tempo che fa”.

Stando a quanto riporta la redazione di Virgilio Notizie, il noto virologo ha spiegato che quando ci si trova dinnanzi ad una malattia come il Covid c’è sempre un ospite ed un agente. Quando si cerca un farmaco utile alla cura bisogna fare in modo che esso uccida il batterio o il virus, ma non faccia male alla persona. Questo il motivo per il quale al momento contro il Sars-Cov2 non sarebbe stata trovata ancora una medicina efficace.

Roberto Burioni ha proseguito affermando che i virus hanno un punto debole. Il Sars-Cov2 nel caso specifico ha un genoma diverso (Rna) da quello umano il quale è invece fatto di Dna. Nel nostro sistema, quindi, non esiste un meccanismo in grado di replicare l’Rna. Il morlupiravir, ha chiosato Burioni, sarebbe in grado di inibire la replicazione. Ovviamente il vaccino resta l’unica arma per sconfiggere il virus e lasciarsi alle spalle la pandemia.

Vaccini, ancora in troppo mancano all’appello: parla il professor Iacobello

Stando all’ultimo report del Dasoe, la copertura vaccinale in Sicilia sarebbe ancora troppo bassa. Le varie province non raggiungerebbero il livello di immunizzazione sperato. Sul punto e molto altro si è espresso il professor Carmelo Iacobello intervistato da La Sicilia.

Il primario delle Malattie infettive dell’ospedale Cannizzaro di Catania ha affermato che purtroppo i non vaccinati sono ancora troppi. Non si comprende il motivo per il quale la popolazione sia così restia. Con ogni probabilità potrebbe serpeggiare un senso di sfiducia verso il comparto sanitario che è tipico degli abitanti del mezzogiorno. E questo lo si nota anche nella quotidianità quando preferiscono recarsi in strutture del Nord.

Il professor Iacobello ha proseguito affermando che a suo avviso maggior sensibilizzazione dovrebbero farla i medici di famiglia. Perché i pazienti sono molto legati ai loro dottori e quindi il legame è ben diverso, molto più stretto.

Il primario del Cannizzaro ha poi dato riscontro ad una domanda. Non vaccinandosi una sostanziosa fetta di popolazione, è possibile che nasceranno nuove varianti che “bucano i vaccini”? Per Iacobello è possibile l’insorgenza di una nuova variante considerato il quadro attuale. Il professore, tuttavia, analizza sul punto il quadro inglese dove il numero di positivi è aumentato esponenzialmente. A suo avviso tutto deriverebbe dal fatto che Oltremanica le vaccinazioni sono iniziate immediatamente, e quindi i soggetti negativizzatisi sono stati di meno.

Tuttavia i guariti sono coloro i quali posseggono una resistenza maggiore al virus e non dovrebbero cadere in recidiva. In Italia il numero stimato di guariti sarebbe di 5 milioni, ma se si pensa a chi è stato asintomatico potrebbe arrivarsi al doppio. Per tale ragione tra questo alto numero ed i vaccinati di certo la possibilità di varianti diminuisce.

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