Hai mai sentito parlare della riflessologia plantare? Una tecnica omeopatica che ti permetterà di risolvere piccoli acciacchi fisici e rilassarti.
Prima di capire come poter al meglio sfruttare la riflessologia plantare (anche in autonomia) contestualizziamo questa tecnica che rientra nella branca della medicina alternativa. Si pratica mediante una pressione ed un massaggio in alcune zone specifiche dei piedi (bada bene, esiste anche la riflessologia delle mani ma ne parleremo un’altra volta).
Questa pratica da molti benefici al corpo, essendo omeopatica, non prevede l’assunzione di medicine. Alla base di questa tecnica c’è il fatto che alcuni punti della pianta del piede corrisponderebbero agli organi, alle terminazioni nervose, alle ghiandole, alle strutture ossee del corpo umano. In parole povere la pianta del piede è piena di terminazioni nervose collegate a specifiche zone da poter massaggiare, sollecitare e guarire.
L’unico strumento utilizzato per la riflessologia plantare sono le mani. In alternativa (soprattutto per i meno esperti ed il fai da te), si può utilizzare una pallina o degli appositi calzari (acquistabili ovunque) che massaggiano e stimolano la pianta del piede.
Esistono delle teorie su questa pratica?
Le teorie che hanno dato valenza a tale pratica sono diverse, tutte convergono sul fatto che grazie al massaggio, ripetuto e costante di alcune zone della pianta del piede che corrispondono a punti ben specifici del nostro corpo, vi siano benefici.
Di fatti si parla di una stimolazione del: drenaggio linfatico per eliminare le tossine, di una stimolazione ormonale grazie alle ghiandole del nostro organismo, di una stimolazione nervosa, di una sollecitazione della circolazione sanguigna, di una risposta elettrica agli impulsi delle terminazioni nervose, di un coinvolgimento anche psicologico in quanto si rilassa anche il cervello.
Gli usi della riflessologia sono davvero molteplici, grazie a questa pratica si possono curare ed alleviare moltissimi disturbi, essendo una pratica che non prevede medicine i risultati saranno più lenti ad arrivare.
Il massaggio plantare aiuta a guarire dall’asma, dalla sindrome del colon irritabile, dai problemi respiratori, disturbi dello stress cattivo, cervicalgia, mal di schiena, mal di testa, mal di stomaco, ansia e dolore cronico. Insomma, per ogni problema c’è una soluzione.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE —> Cortisolo alto? Niente paura, scopri come combattere l’ormone dello stress
Come praticare un massaggio plantare fai da te
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE —> Mens sana in corpore sano, quando tutto parte dal pensiero positivo
Il messaggio plantare è un’esperienza davvero molto piacevole, grazie a questi piccoli consigli potrai rilassarti in autonomia o perché no, massaggiare il tuo partener in caso di necessità. Con questa tecnica puoi alleviare lo stress, la tensione, l’ansia, l’insonnia e dolori generalizzati. Dopo una dura giornata di lavoro non c’è niente di meglio che un massaggio rilassante e rivitalizzante.
Le tecniche più avanzate del massaggio plantare devono essere praticate da persone esperte, posturologo, fisioterapista, riflessologo, però nulla ti vieta di automassaggiarti. Prima di iniziare questa pratica lava molto bene le mani, taglia le unghie per evitare lesioni.
Essendo i piedi molto delicati, pratica una leggera pressione per evitare l’insorgenza di problemi. Munisciti di una mappa per la riflessologia, o se vuoi approfondire la tecnica potresti acquistare qualche testo che ti aiuterà senz’altro ad ampliare la tua conoscenza.
Cosa non fare quando ti automassaggi. Evita una sollecitazione troppo forte delle zone del piede, potresti avere l’effetto contrario, ovvero non ti rilasserai affatto ma ti stresserai di più. Se qualche zona del piede ti farà particolarmente male ( c’è un infiammazione) massaggia delicatamente e con costanza. Durante la pratica potrai sentire una specie di spina nel punto del dolore, è tutto normale.
Come praticare un buon massaggio?
La prima mossa da fare è massaggiare delicatamente le parti esterne del piede ovvero le fessure intorno alle caviglie, per poi scendere sotto la pianta e toccare quei punti che corrispondono agli organi ed alleviare il malessere. In questo caso andrai a trattare i nervi, i vari legamenti ed il resto del piede.
Una cosa facoltativa è l’olio, magari per facilitare i movimenti potresti utilizzare qualche goccia di olio essenziale di lavanda che aiuta a distendere il corpo e i nervi.
Una volta che hai unto il piede ci siamo, inizia a massaggiare la zona. Parti dalla caviglia e scendi giù verso la pianta, massaggia la parte esterna e poi quella interna, con la dita parti dal centro della pianta e vai verso l’esterno, ripeti il movimento per alcuni minuti. Ripeti i passaggi su entrambi i piedi.
Dopo aver concluso questo passaggio puoi arrivare a massaggiare il tallone e l’angolo interno del piede. Questo tipo di movimento è molto importante, ci permetterà di eliminare le tossine in quanto queste aree corrispondono all’apparato urinario.
Siamo pronti per stimolare l’apparato digerente, massaggiando delicatamente l’arco superiore del piede e le zone laterali.
Dopo aver preparato i piedi siamo pronti al massaggio specifico, grazie all’ausilio di una mappa individua il punto dolente e stimola delicatamente con movimenti circolari dove senti più dolore. Naturalmente la stessa tecnica può essere utilizzata per massaggiare altre persone.
Dal momento che non siete allenati, potrebbero farvi male le mani, niente paura, passerà tutto dopo qualche giorno.