Lega e Pd continuano il loro scontro sul tema pensioni: nei prossimi giorni dovrebbe giungersi ad un accordo, ma l’obbiettivo sembra molto lontano.
Che Quota 100 verrà sostituita è quasi cosa certa. Ma la Lega di Matteo Salvini, sua ideatrice, non si arrende e cerca un’ancora di salvezza. Le discussioni sul tema si fanno, però, sempre più accese soprattutto in virtù del fatto che giovedì sarà convocato il Cdm per approvare la Legge di Bilancio 2022. Saranno cruciali, dunque, le prossime ore considerato che ancora molti sono i punti su cui mancherebbe un’intesa. Il Pd non sembra voler cedere il passo e le alternative a Quota 100 non sono ancora talmente forti da poter reggere un vaglio.
Pensioni, superamento Quota 100: scontro Pd-Lega
Con il documento Programmatico di Bilancio inviato all’Ue, il Governo Draghi ha già fornito un’idea su quello che sarà il post Quota 100, perché è (quasi) certo che il sistema sarà sostituito seppur non stravolto.
Eppure tra le fila del Pd c’è chi non condividerebbe – riporta Rai News– l’intero assetto della misura, diversamente dalla Lega che ovviamente vorrebbe continuare a mantenere il sistema delle quote. Ma l’Esecutivo ha bocciato la proposta del Carroccio di Quota 102 almeno per due anni, in quanto andrebbe a creare uno scalone.
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Il progetto più concreto è quello che vedrebbe l’introduzione di un’età pensionabile fissa: 64 anni. E ciò sarebbe in vigore fino al 2024. Una soluzione che soddisfa il Pd ma che ovviamente scontenta la destra la quale si sta adoperando per una contromossa.
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Nei prossimi giorni di fondamentale importanza sarà l’incontro con le diverse sigle sindacali e l’istituzione di tavoli tecnici prima che si arrivi a giovedì quando con ogni probabilità si terrà il Cdm per l’approvazione della Legge di Bilancio. La Destra avrà un suo vertice e spera di vedere il Premier Draghi per poter discutere con lui sul da farsi. Lo stesso, riferisce Rai News, si auspica il Movimento 5 Stelle.
In ogni caso, la questione da risolvere resta sempre il reperimento delle risorse per poter mettere mani alla riforma delle pensioni.