Il DDL Zan è stato affossato dal Senato: l’Italia rimane uno degli ultimi Paesi a non avere una legge contro le discriminazioni e contro l’omotransfobia
Il Ddl Zan è stato affossato dal Senato. Dopo un’accesa discussione a Palazzo Madama è stata approvata con 154 voti a favore la richiesta di non esaminare la legge articolo per articolo e di procedere allo scrutinio segreto. L’Italia rimane uno degli ultimi Paesi senza una legge di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per sesso, genere o disabilità. La discussione su questi temi non potrà ritornare in commissione prima di sei mesi e anche in quel caso si dovrà procedere ad un nuovo testo.
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Il Ddl Zan affossato: la reazione del Senato che fa discutere
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“È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà” ha scritto Alessandro Zan sul suo profilo di Twitter, dopo aver appreso la notizia. Migliaia i commenti condivisi sui social da chi sperava in una scelta differente da parte del Senato.
Ha fatto poi particolarmente discutere la reazione avvenuta all’interno dell’aula in seguito alle parole della presidente Casellati. Dopo aver ufficializzato l’approvazione della “tagliola” i senatori si sono lasciati andare a urla e applausi, esultando per il risultato da loro sperato. Sui social numerosi personaggi di spicco hanno commentato le immagini, scagliandosi contro il comportamento dei senatori.
In un tripudio di indignazione festeggiano invece Lega e Fratelli D’Italia, ai quali la maggioranza ha dato man forte per il salto del voto individuale sugli articoli della proposta di legge.
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“Le responsabilità sono chiare” -scrive Alessandro Zan- “chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il ddl Zan è il responsabile del voto di oggi al Senato“.