Il dramma si è consumato ieri, lo ha riferito questo martedì mattina (26 ottore) la guardia costiera greca.
REFUGEES AND MIGRANTS | A migrant boat has sunk in the Aegean, claiming the lives of four children. The Greek government has announced that its coast guard has rescued 22 people. https://t.co/ORrJ4BgYzF
— Solidarity with OTHERS (@OthersInfo) October 26, 2021
Ennesima strage di migranti nelle acque del mar Egeo, dove 4 bambini hanno perso la vita a seguito di un naufragio. Lo ha riferito ieri mattina, martedì 26 ottobre, la guardia costiera greca. Secondo quanto si apprende dalla fonte ufficiale, l’imbarcazione era salpata dalla Turchia in mezzo alla tempesta: nessuno dei migranti indossava il giubbotto di salvataggio. Almeno 20 le persone tratte in salvo. Le autorità locali hanno annunciato il prosieguo delle indagini: le ricerche dei presunti dispersi, ostacolate dalle pessime condizioni meteorologiche, sono al momento focalizzate nei pressi dell’isola di Chios, nell’Egeo orientale.
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Il bilancio delle vittime: morti 4 bambini
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La notizia collima con le ultime informazioni riportate dal Ministro delle migrazioni greco Notis Mitarachi. Il politico ha confermato su Twitter che il bilancio si ferma a quattro decessi, tutti bambini di età compresa tra i 3 e i 14 anni. Nel tweet l’autorità ha accusato la vicina Turchia di non aver rispettato i termini di un accordo del 2016 con l’Unione Europea. Il post invita pertanto le autorità turche ad aumentare gli sforzi collettivi per “prevenire lo sfruttamento dei migranti da parte di organizzazioni criminali alla partenza. Questi attraversamenti non dovrebbero proprio esistere.” L’ultimo aggiornamento conta 22 persone salvate; mentre almeno una persona è ancora dichiarata dispersa.
La risposta della Turchia non è tardata: il Paese ha evidenziato il fatto di aver accolto il maggior numero di rifugiati al mondo, si parla di circa 4 milioni di persone, e punta a sua volta il dito contro la mancata tempestività dell’UE in termini di sostegni finanziari. In seguito al naufragio di martedì (26 ottobre), sono immediatamente partite le operazioni di soccorso. Le attività hanno mobilitato un elisoccorso e due navi della guardia costiera, oltre al supporto di altre imbarcazioni private.
La Grecia rappresenta la principale porta di ingresso all’UE per rifugiati e migranti. Tuttavia, il numero di arrivi è drasticamente diminuito negli ultimi due anni, specialmente a causa dell’inasprimento delle normative.
Fonte Reuters