Almeno 300 tartarughe marine sono morte su una spiaggia della costa del Pacifico nello stato di Oaxaca in Messico.
Ennesima strage su una spiaggia della costa del Pacifico nello stato di Oaxaca, nel Messico meridionale. La notizia è stata confermata dalle autorità ambientali locali, la cui fonte conferma la morte di almeno 300 tartarughe marine, specie ad alto rischio di estinzione. Stando a quanto si apprende dalla fonte ufficiale, le testuggini sono state ritrovate senza vita nelle acque del Pacifico messicano. Le carcasse galleggiavano inermi, “in avanzato stato di decomposizione.“. Lo Sportello dei Diritti riferisce che la causa del disastro è “ancora una volta imputabile all’uomo.”
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La notizia trova conferma nei principali notiziari locali. Le fonti citano gli ultimi aggiornamenti dell’agenzia del ministero dell’Ambiente messicano e precisano che “almeno 300 tartarughe marine sono state rinvenute morte sulla spiaggia di Morro Ayuta in Messico.” Le carcasse galleggianti nelle acque della costa del Pacifico appartenevano ad esemplari femminili di tartarughe marine, meglio conosciute come Olive Ridley (o tartaruga bastarda olivacea), specie ad alto rischio di estinzione. La causa della loro morte è ancora oggetto di indagine, ma le accuse dello Sportello dei Diritti sono risolute: la causa del disastro è “ancora una volta imputabile all’uomo.”
La Lepidochelys olivacea è un rettile testudinato appartenenti ai Chelonidi. Si tratta di una delle specie più piccole di tartarughe marine e, secondo quanto riportano alcune fonti, quelle ritrovate senza vita nei giorni fa sarebbero state vittime di pescatori; adescate e impigliate in reti da pesca illegali. Non è la prima volta che si verifica una strage simile in Messico. L’ultimo disastro risale allo scorso 17 agosto, quando il governo locale ha confermato la morte di altre 122 tartarughe nelle spiagge dello stato del Chiapas: il 10% degli esemplari riportava evidenti segni di violenza alla testa e al carapace.
Morro Ayuta è una spiaggia di nidificazione situata in un’area protetta, dove le tartarughe olivastre depongono le uova ogni anno.
Fonte The National Post
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