Alberto Matano lascia di stucco a “La vita in diretta”. La rivelazione sul passato che nessuno avrebbe mai immaginato
Alberto Matano è oggi uno dei conduttori più amati del piccolo schermo. Il giornalista si è saputo reinventare dando al pubblico anche una percezione ed una veste diversa di sé stesso.
Da quella impostata di mezzobusto del Tg1 a uomo del pomeriggio di Rai 1 con la felicissima conduzione de “La vita in diretta” che con lui sta vivendo un momento meraviglioso. Gli ascolti vanno a gonfie vele e la sfida contro Barbara D’Urso non è più nulla di impossibile, anzi, le vittorie arrivano e anche con grande soddisfazione.
Per tutti Matano è un vero sex symbol ma quello che ha dichiarato nel suo programma ha davvero spiazzato tutti.
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Alberto Matano, vittima da piccolo: la rivelazione
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Qualche giorno fa nel corso de “La vita in diretta” Alberto Matano ha parlato dell’affossamento del Ddl Zan e dei tanti casi di omofobia che ogni giorno la cronaca locale ci restituisce.
Le coppie omosessuali sono vittime di gesti vili e violenti, con attacchi verbali e non solo ed ecco che in un momento così delicato, il giornalista ha voluto dire la sua chiedendo maggiore attenzione su questi temi perché alcuni episodi segnano per tutta la vita.
E’ quello che è successo proprio a lui. La confessione di Matano ha infatti spiazzato tutti. “Vi devo dire che storie come queste mi fanno particolarmente male – ha esordito – perché è successo anche a me, quando ero adolescente. L’ho provato sulla mia pelle e so cosa significa e allora mi auguro che con il contributo di tutti, su un tema così importante ci possa essere un supplemento di riflessione. Lo dobbiamo anche a quelle persone che abbiamo appena visto”.
Per molti questo messaggio dell’ex mezzobusto del Tg1 è apparso come un coming out. Un modo per affermare la sua omosessualità sulla quale da tempo si fanno ipotesi ed insinuazioni.
Per altri un vero atto di coraggio e una presa di posizione contro ogni forma di discriminazione e violenza nei confronti del prossimo perché non ci può essere orientamento sessuale, religione, preferenza, disabilità e molto altro che può decretare un’inferiorità in base alle proprie diversità.