Luciana Littizzetto ha ricevuto gli auguri in diretta durante “Che tempo che fa” su Rai Tre. I festeggiamenti sono stati macchiati da una brutta delusione per la comica torinese
L’esilarante Luciana Littizzetto ha spento 57 candeline lo scorso 29 ottobre. La comica torinese è un volto storico della trasmissione “Che tempo che fa”, condotta da Fabio Fazio, con il quale, settimana dopo settimana, commenta i fatti salienti dell’attualità con la sua implacabile ironia, riuscendo a strappare un sorriso al pubblico italiano che la segue con affetto.
Non potevano mancare gli auguri in diretta in occasione del suo compleanno durante l’ultima puntata del programma, conditi quest’anno da una sorpresa “musicale”, una piccola esibizione di un caro amico: il maestro Beppe Vessicchio accompagnato dall’orchestra giovanile Sesto Armonico. Luciana Littizzetto, evidentemente emozionata, non si aspettava il gesto. Tuttavia, i festeggiamenti sono stati macchiati da una delusione che la professionista dello spettacolo non ha potuto far a meno di portare a galla.
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Luciana Littizzetto: quella decisione che viene dall’alto che l’ha davvero delusa
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É notizia ormai nota quella che riguarda l’affossamento in Senato del discusso DDL Zan con con 154 voti contrari e 131 a favore. L’Italia intera è rimasta di sasso di fronte alla decisione di respingere una legge che avrebbe significato fornire uno strumento in più nella lotta contro la discriminazione (e relativi atti di violenza) basata su pregiudizi sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.
Ciò che ha causato maggior sconcerto è stata la reazione dei senatori, un tifo da stadio che rappresenta un pugno allo stomaco per chi ha subito e subisce quotidianamente vessazioni di tal fatta. Un punto rimane chiaro: il nostro “civilissimo” paese rimane l’unico in Europa occidentale a non prevedere nel proprio orientamento giuridico aggravanti per i crimini d’odio.
Luciana Littizzetto, da sempre schierata a favore dei diritti delle minoranze, non poteva non commentare quanto accaduto. “Era una legge per dare diritti in più, per aggiungere, non per togliere, per tutelare la diversità e l’inclusione” – ha detto durante l’ultima puntata andata in onda di “Che tempo che fa”.
Ha continuato: “Pillon spillava gioia da tutti i pori, aveva il farfallino spanato come una corolla di crisantemo: mancava che gli si staccasse dal colletto e gli si posasse sull’inguine come la farfallina di Belen. Ma almeno lui è coerente: è sempre stato contrario alla legge e ci ha messo la faccia”.
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A chi va, dunque, tutto il suo biasimo? “Io dico gli altri, quelli che hanno votato no e un minuto prima dicevano sì, quelli che sono a favore delle leggi civili solo il giorno del Gay Pride o il giorno prima delle elezioni”.
La società, le idee e il comune sentire si evolvono indipendentemente da tutto. Luciana Littizzetto ne è ben consapevole. Per questo motivo sa che lo stop alla legge non segna una fine definitiva. Avanza piuttosto una proposta che rappresenta l’unica soluzione necessaria per avere un mondo ideale dove il DDL Zan non avrebbe motivo di esistere. “Facciamo una cosa rivoluzionaria: inseriamo l’educazione sentimentale e sessuale nelle scuole, obbligatoria anche per i più piccoli perché è da lì che parte tutto”.