Francesca Neri parla ancora una volta della sua malattia e rivela qualcosa che non aveva mai detto. Ecco cosa faceva di notte
Francesca Neri e la malattia cronica che l’accompagna ormai da anni. La nota attrice, moglie di Claudio Amendola, ora non si nasconde più e racconta tutto.
Sono un po’ di settimane ormai che la Neri sta parlando del suo libro “Come carne viva” nel quale racconta tutta la verità sulla sua vita e sulla malattia che gliel’ha cambiata del tutto, la cistite interstiziale cronica.
Un problema che oggi è migliorato ma che di certo non è risolto. In ogni intervista emergono particolari nuovi e che fanno riflettere. Ieri è accaduto a “Oggi è un altro giorno” ospite di Serena Bortone su Rai 1.
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“Mi sono isolata perché è una cosa che fanno molte delle persone affette da malattie croniche, la mia è la cistite interstiziale cronica. Sono malattie psicosomatiche e la maggior parte non è riconosciuta, hai paura di non essere creduta”. Con queste parole Francesca Neri ha spiegato ieri, ancora una volta al pubblico, cosa l’ha tenuta lontana dagli schermi e non solo.
Francesca si è allontanata da tutto e da tutti. Non solo dal lavoro ma anche dai suoi affetti e dalla sua famiglia in una spirale che l’ha portata “sempre più giù”. Un malessere anche mentale quello che ha vissuto, nato dalla consapevolezza che “non c’è una cura” e dilaniata da dolori molto forti.
La sua soluzione? Dormire di giorno in quanto di notte i dolori erano meno forti. E così, ha raccontato l’attrice, “ho cominciato ad andare sul pc e incontrare persone con il mio stesso disturbo. Ci sono un sacco di forum dedicati alla malattia. – ha rivelato – Interagivo poco con mio marito e mio figlio e mi occupavo poco di casa, la cosa che mi è pesata di più è stato il male che ho fatto a loro, c’ero e non c’ero”.
Poca lucidità e momenti difficili nei quali, non lo ha nascosto, ha pensato anche al suicidio. C’è però una cosa, un regalo che la malattia le ha fatto: poter fare un viaggio dentro di sé e conoscere il suo “lato oscuro e capire cosa mi aveva portato alla malattia”.
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