La Procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati una donna nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Nada Cella, uccisa nel 1996 a Chiavari.
A 25 anni di distanza dal delitto di Nada Cella, la ragazza di 25 anni assassinata nel maggio del 1996 a Chiavari, la Procura della Repubblica di Genova ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio aggravato una donna. Indagati per false dichiarazioni al pubblico ministero anche l’ex datore di lavoro della 25enne e la madre di quest’ultimo. Il caso, archiviato dopo due anni dall’omicidio, è stato riaperto grazie agli elementi passati al setaccio dalla criminologa Antonella Pesce, consulente della famiglia di Nada, e del legale Sabrina Franzone.
Delitto Nada Cella, svolta nel caso: indagata una donna per omicidio aggravato
Svolta nel caso legato all’omicidio di Nada Cella, la 25enne uccisa il 6 maggio 1996 mentre si trovava in uno studio dove lavorava come segreteria a Chiavari.
La Procura della Repubblica di Genova, dopo la riapertura del caso, scrive la redazione di Tgcom24, ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio aggravato Annalucia Cecere. Risultano indagati, per false dichiarazioni al pubblico ministero, anche il commercialista Marco Soracco, ex datore di lavoro della 25enne, e la madre di quest’ultimo, Marisa Bucchioni.
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A due anni di distanza dal delitto, nel 1998, il caso era stato archiviato, ma grazie al lavoro della criminologa Antonella Pesce, consulente della famiglia di Nada insieme al legale Sabrina Franzone, è stato riaperto. La criminologa ha esaminato vari elementi investigativi convincendo la Procura a riaprire le indagini. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, riporta Tgcom24, la Cecere si sarebbe allora invaghita di Soracco che, però, era innamorato della sua segretaria. Forse nel tentativo di avvicinarsi al commercialista, la donna avrebbe provato a prendere il posto di Nada come segretaria.
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Tra i vari elementi che hanno spinto la Procura ad indagare la Cecere vi sarebbe anche il ritrovamento in casa di alcuni bottoni di una giacca maschile identici a quelli rinvenuti sotto il corpo di Nada, bottoni conservati probabilmente perché di valore. Inoltre, scrive Tgcom24, due testimoni l’avrebbero notata nei pressi dello studio del commercialista intorno all’ora del delitto. Gli inquirenti ipotizzano, inoltre, che Soracco possa aver visto la donna uscire dall’ufficio, ma avrebbe deciso di corpirila in tutti questi anni.
La mamma della vittima, Silvana Smaniotto, riferisce Tgcom24, ha commentato la nuova svolta sul caso dicendosi fiduciosa nella giustizia e speranzosa di scoprire la verità anche se ad anni di distanza dall’omicidio della figlia.