L’incidente è avvenuto nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 novembre, in una stazione di servizio a Freetown, città portuale e capitale della Sierra Leone.
Ieri sera, venerdì 5 novembre, la violenta esplosione di un’autocisterna ha irrorato una stazione di servizio a Freetown, città portuale e capitale della Sierra Leone, uccidendo almeno 80 persone. L’informazione è stata riportata da un membro della Croce Rossa. L’alto funzionario ha riferito ai media di aver “recuperato 80 corpi dal luogo dell’incidente la scorsa notte.” Questa mattina, sabato 6 novembre, le autorità locali hanno annunciato il prosieguo delle operazioni di soccorso. L’ultimo aggiornamento rivela il ripido aumento dell’iniziale bollettino, fermo provvisoriamente a 92 vittime.
Ultimo aggiornamento: il bilancio è salito a 108 morti.
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L’ultim’ora è stata confermata da Sky News. Stando a quanto si apprende dalla fonte, almeno 92 vittime sono state accertate dallo scoppio dell’esplosione di un’autocisterna in una stazione di servizio vicino alla capitale della Sierra Leone, paese dell’Africa occidentale. Il bilancio conta almeno un centinaio di feriti. Secondo quanto riferito dal viceministro della salute Amara Jambai, le persone lese sono state soccorse e trasferite d’urgenza negli ospedali e nelle cliniche di tutta la città. Stando alla testimonianza di un membro dello staff del Connaught Hospital, 30 vittime sono in grave pericolo di vita a causa delle numerose ustioni di terzo grado riportate.
Dalle primissime ricostruzioni riferite dalle fonti ufficiali, l’esplosione è scoppiata nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 novembre. A innescare la gigantesca palla di fuoco, ripresa dall’Associated Press, è stato un tir. Il mezzo si sarebbe scontrato contro un’autocisterna piena di gasolio a Wellington, un sobborgo della capitale, mentre decine di cittadini facevano rifornimento. Sul luogo la polizia ha ritrovato i resti carbonizzati delle vittime tra le grida di dolore dei sopravvissuti, rinvenuti a terra con gravi ustioni.
Il vicepresidente Mohamed Juldeh Jalloh ha visitato due ospedali durante la notte e ha promesso supporto costante, riferendo che l’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri della Sierra Leone “lavorerà instancabilmente” per rispondere all’emergenza. “Siamo tutti profondamente rattristati da questa tragedia nazionale: è davvero un momento difficile per il nostro Paese.”
Il presidente Julius Maada Bio, al momento a Glasgow per il vertice sul clima della Cop26, ha deplorato “l’orrenda perdita di vite umane.”
Fonte Sky News
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