Prosegue inarrestabile la colata lavica del vulcano a La Palma: 8.200 ettari dell’isola sono stati dichiarati off limits.
Ancora alto rischio per le aree limitrofe al Cumbre Vieja a La Palma. In silenzio dal 1971, il vulcano continua a scuotere l’arcipelago spagnolo dallo scorso 19 settembre. Sono passati quasi due mesi dalle 15:12 di quella domenica esplosiva di settembre, ma l’eruzione continua senza sosta e prosegue inarrestabile la sua cavalcata lavica alterando sensibilmente la mappa dell’isola. Il vulcano non rallenta la sua corsa lanciando in aria vere bombe di lava attraverso nuove bocche. Il liquido magmatico, che ostinato scivola inondando strade e distruggendo infrastrutture, trova la morte solo nelle acque dell’oceano.
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La situazione è ormai fuori controllo: la zona irrorata si estende fino a La Laguna, quartiere di circa 1.200 abitanti, e Tazacorte. Le autorità locali annunciato il prosieguo delle attività di soccorso ed evacuazione: l’area dichiarata off limits conta oltre 8.200 ettari tra il vulcano Cumbre Vieja e l’Oceano Atlantico. D’altronde lo aveva già preannunciato il presidente delle Isole Canarie, Ángel Víctor Torres: nonostante gli impegni del governo, qualsiasi sforzo dell’esecutivo è vano nei confronti della natura. “Possiamo combattere il Covid-19 con la campagna vaccinale […] possiamo combattere gli incendi con il supporto di mezzi aerei e terrestri.” – ha sottolineato il politico spagnolo – “Ma per la natura non c’è soluzione: non possiamo cambiare il corso degli eventi. Siamo in balìa del vulcano.“
Alla sua ottava settimana di attività, il Cumbre Vieja è più attivo che mai. Dal suo account Twitter ufficiale, INVOLCAN, il Centro Vulcanologico delle Isole Canarie, ha riferito che il vulcano non intende fermarsi e i suoi nuovi crateri continuano ad esplodere nuove bombe di lava, enormi pennacchi di fumo e cenere. Stando a quanto si apprende dall’ultimo rapporto del dipartimento dei vulcani italiano, INVOLCAN ha riportato l’altezza minima dei pennacchi di questo lunedì (8 novembre): 1.600 metri. L’eruzione del vulcano prosegue la sua corsa dal 19 settembre alternando fasi esplosive a fasi effusive. Nonostante alcuni ricercatori abbiano stimato la sua fine tra tre mesi, molti esperti affermano che è davvero difficile prevedere il termine ufficiale della cavalcata vulcanica perché magma, cenere e gas riflettono una complessa attività geologica nella profondità della Terra, in un punto troppo lontano dalla portata dei dispositivi tecnologici attualmente disponibili.
La lava del vulcano ha distrutto diverse centinaia di case ed edifici industriali e ha bruciato ettari di terreni nelle aree prevalentemente agricola: più di 889 gli ettari distrutti. I funzionari hanno evacuato più di 7.500 persone tra residenti e turisti.
Fonte INVOLCANO
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