Secondo quanto riferito dalle autorità penitenziarie, la rivolta nel carcere di Litoral nella città di Guayaquil è iniziata la sera di venerdì 12 novembre.
Ancora scontri tra bande rivali nel centro detentivo di Litoral. L’ultimo massacro è avvenuto la sera di venerdì 12 novembre; il bollettino è drammatico: 58 prigionieri morti e almeno 12 feriti. L’informazione è stata confermata dalle autorità penitenziarie questo sabato (13 novembre). Le mortali aggressioni continuano a scuotere il carcere di Santiago di Guayaquil, grande città nel sud-ovest della Repubblica dell’Ecuador. I ritmi della violenza e della crudeltà sono spaventosi: la peggiore strage di vite umane nella storia del paese sudamericano risale al 28 settembre di quest’anno con un bilancio di 116 morti e oltre 80 feriti. Lo stato di emergenza nelle carceri era già stato proclamato negli ultimi mesi del 2020.
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Secondo quanto si apprende dalle fonti ufficiali, la rivolta nel penitenziario di Litoral è iniziata questo venerdì sera (12 novembre), quando le squadre della polizia hanno fatto irruzione nel centro penitenziario. Secondo quanto riportano i media internazionali, gli agenti hanno dichiarato di aver rilevato un’ingente quantità di pistole ed esplosivi. La rivalità tra bande rivali nel carcere è il male cronico del carcere nella città di Guayaquil: al momento sono 300 le vittime registrate finora dall’inizio del 2021.
Le lotte mortali, che hanno visto la decapitazione di alcuni detenuti; altri mutilati o uccisi a colpi d’arma da fuoco. La criticità della situazione dietro le sbarre ha attirato l’attenzione internazionale sulla crescente influenza nel paese di bande criminali transnazionali come i cartelli messicani di Sinaloa e Jalisco New Generation. Secondo le stime della polizia locale, due delle bande che supportano questi cartelli contano circa 20.000 membri in Ecuador. A inizio mese il presidente Guillermo Lasso ha puntato il dito contro i precedenti governi, accusati di atteggiamenti “passivi” nei confronti del problema più grande dell’Ecuador. Il politico ha difatti evidenziato il sensibile aumento del consumo di droga nel Paese.
Guillermo Lasso ha annunciato i prossimi sforzi dell’esecutivo, la cui azione mira a recuperare non solo le redini delle carceri, ma anche quelle delle aree più pericolose del paese a causa dell’ubiquo circolo di narcotrafficanti.