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Covid 19

Covid-19, il bollettino del 17 novembre: 10.172 nuovi casi e 72 decessi

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi mercoledì 17 novembre, ha comunicato i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.

(Ministero della Salute)

Aggiornato lo stato dell’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia. Stando al bollettino odierno del Ministero della Salute, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza sono salite a 4.883.242, ossia 10.172 in più rispetto a ieri. Salgono anche i soggetti attualmente positivi che risultano essere 127.085 (+3.689) e i ricoveri in terapia intensiva: 486 in totale e 5 in più di ieri. I guariti sono ad oggi 4.623.192 con un incremento di 6.406 unità rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 72 decessi che hanno portato il bilancio delle vittime totale a 132.965.

La Regione Friuli Venezia Giulia, si legge nelle note, ha eliminato 5 casi dal totale dei positivi a seguito di 3 test antigenici non confermati dai successivi tamponi molecolari e a seguito di 2 test positivi rimossi dopo revisione dei casi. La Campania segnala che 3 decessi registrati oggi risalgono ai giorni scorsi. La Sicilia specifica che i decessi comunicati in data odierna sono da attribuirsi ai giorni scorsi.

Covid-19, bollettino: i numeri nella giornata di martedì 16 novembre

(Getty Images)

Stando all’aggiornamento del Ministero della Salute diramato ieri, i casi di contagio complessivi erano 4.873.075. Continuavano a salire anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 123.396, così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva che risultavano essere 481. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza erano 4.616.786. Purtroppo, si aggravava il bilancio delle vittime che giungeva a 132.893.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino del 16 novembre: 7.698 nuovi casi di contagio e 74 vittime

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di lunedì 15 novembre

Stando al bollettino di lunedì, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano 4.865.260. In crescita anche i soggetti attualmente positivi che risultavano essere 120.875, così come i ricoveri in terapia intensiva: 475 in totale. I guariti complessivi salivano a 4.611.566 mentre il bilancio dei decessi in Italia a 132.819.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 15 novembre: 5.144 nuovi casi e 44 morti

Zona gialla, quattro regioni a rischio: cosa potrebbe cambiare

Sale la curva di contagio e con essa la preoccupazione che nuove misure restrittive vengano poste in essere. La prima è che l’idillio della zona bianca per tutti possa finire. Ed effettivamente, riporta Sky Tg24, a ben vedere i numeri, quattro sarebbero le regioni a rischio passaggio in gialla.

Si ricorda che il passaggio avviene quando sussistono tre diverse condizioni: l’incidenza dei casi pari o superiore a 50 ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione dei reparti ordinari che superi il 15% e quello delle terapie intensive che vada sopra il 10%.

Attualmente ad un passo da lasciare la zona bianca ci sarebbero il Friuli Venezia Giulia e la provincia di Bolzano. La regione Nord orientale avrebbe, infatti, sforato i parametri delle ospedalizzazioni in terapia intensiva e quello dell’incidenza. Ed è così che il Governatore Fedriga, avrebbe avanzato l’ipotesi del modello austriaco.

Ma anche altre regioni avrebbero numeri preoccupanti, le Marche, l’Abruzzo ed il Lazio starebbero facendo registrare dei preoccupanti aumenti.

Green pass, servono misure più rigide per il rilascio: le parole di Ricciardi

Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, si sarebbe espresso sull’attuale quadro epidemiologico. Il professore, riporta Rai News, avrebbe effettuato un’analisi abbastanza preoccupante. A suo dire, il numero dei casi la prossima settimana salirà e questo a causa della maggior contagiosità della variante Delta che ormai ha surclassato il virus nella sua forma originaria.

Alla luce di ciò per Ricciardi, le modalità di rilascio del Green Pass sarebbero da rivedere considerato che quando elaborate la Delta non era così presente. Per il braccio destro di Speranza “il tampone antigenico è il tallone d’Achille del Green pass“, in quanto nel 30% dei casi non riuscirebbe a tracciare un’eventuale positività. In questo particolare momento, ha chiosato, il tampone non sarebbe un valido alleato. Come inutile sarebbe anche infiammare la polemica parlando di obbligo vaccinale. Una decisione che servirebbe solo a scaldare gli animi. Nessun imposizione neanche per i bambini, ha chiosato, non si starebbe neppur minimamente pensando ad una tale eventualità. Ad oggi i più piccoli rappresentano il 30% degli infetti perché non ricevono i vaccini e si trasmettono il virus stando uno accanto all’altro nelle scuole. Per i bambini, quindi, sarebbe utile per la loro salute e di quella dei loro nonni che se però non effettuano la dose booster rischiano comunque di contagiarsi. L’unico obbiettivo, ha affermato Ricciardi stando a quanto riferisce Skytg24, è interrompere questo meccanismo.


Scongiurata anche l’ipotesi “modello austriaco” secondo cui è stato imposto una specie di lockdown solo per i non immunizzati. Per il professor Ricciardi l’Italia non ha bisogno di seguire questi modelli. Servono solo cautela e vaccini, così l’Italia potrà trascorrere un Natale tranquillo.

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