Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi giovedì 18 novembre, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito il consueto bollettino con i dati relativi all’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia da quasi due anni. Stando all’odierno aggiornamento, i casi di contagio complessivi sono 4.893.887 con un incremento di 10.638 unità rispetto a ieri. In crescita anche il numero dei soggetti attualmente positivi che ammonta a 132.513 (+5.428) e quello dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: 503 in totale e 17 in più di ieri. I guariti dall’inizio dell’emergenza sono ad oggi 4.628.340, ossia 5.148 in più rispetto alla giornata di ieri. Purtroppo, si aggrava il bilancio dei decessi in Italia con 69 morti registrati nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale a 133.034.
La Regione Abruzzo, si legge nelle note, ha eliminato 1 caso dal totale dei positivi, in quanto non paziente Covid. Per la stessa ragione, anche l’Emilia Romagna ha sottratto 1 caso dal totale. Il Friuli Venezia Giulia ha eliminato 5 casi a seguito di 1 test antigenico non confermato dal successivo tampone molecolare e di 4 test positivi rimossi dopo revisione dei casi. La Sicilia specifica che 123 dei tamponi molecolari e 14 dei casi confermati comunicati in data odierna sono relativi a periodi precedenti. Inoltre, i decessi comunicati oggi sono avvenuti nei giorni precedenti.
Coronavirus, bollettino: i numeri in Italia nella giornata di mercoledì 17 novembre
Secondo il bollettino diramato nel pomeriggio di ieri, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano salite a 4.883.242. In aumento anche i soggetti attualmente positivi che risultavano essere 127.085 e i ricoveri in terapia intensiva: 486 in totale. I guariti raggiungevano il totale di 4.623.192, mentre il bilancio delle vittime totale saliva a 132.965.
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Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di martedì 16 novembre
Stando all’aggiornamento del Ministero della Salute di martedì, i casi di contagio complessivi erano 4.873.075. Continuavano a salire anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 123.396, così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva che risultavano essere 481. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza erano 4.616.786. Purtroppo, si aggravava il bilancio delle vittime che giungeva a 132.893.
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Certificato Covid, al vaglio possibili modifiche del certificato
Il portavoce della Commissione Ue, Christian Wigand, nel corso di una conferenza stampa ha reso note quelle che sarebbero le intenzioni dell’Ue per quanto riguarda il Certificato digitale Covid. Attualmente, riporta Fanpage citando le parole di Wigand, il documento ha una validità limitata di un anno. Il progetto è proprio prolungare tale periodo: un intento che sarà di certo presente nel prossimo rapporto di attuazione.
Il portavoce dell’Ue ha spiegato l’obbiettivo resta solo uno, consentire gli spostamenti dei cittadini nella massima sicurezza. Al momento l’Unione, per far si che si realizzi tale progetto, sta lavorando di concerto con Ecd, Ema e tutti gli Stati membri. Insieme starebbero stilando le linee guida dell’aggiornamento di cui parlato poc’anzi. Ovviamente l’uso e le modalità di utilizzazione che si faranno tra i confini e per i viaggi saranno cose differenti.
Sileri, la proposta per la zona arancione: restrizioni per i non vaccinati
Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, riporta Tgcom24, avrebbe palesato una possibilità di applicare parzialmente il modello austriaco. Nello specifico, è stata avanzata l’ipotesi che in zona arancione potrebbe essere previste restrizioni solo per i non immunizzati. Una circostanza, che però è ben lungi dal presente dove i numeri non imporrebbero così drastiche decisioni, ma con lo slittamento in zona arancione si potrebbe ipotizzare.
Purtroppo, stando agli ultimi monitoraggi della fondazione Gimbe dal 10 al 16 novembre, l’aumento dei casi sarebbe stato vertiginoso.
Pandemia, Europa in ginocchio: quadro nero per il Vecchio Continente
In Germania il quadro epidemiologico è definibile con un solo termine: disastroso. Stando a quanto riferisce l’Ansa, il Robert Koch Institut avrebbe registrato un nuovo record di contagi (52.826 in sole 24 ore) così come il numero di decessi: 294.
A salire vertiginosamente anche l’indice di contagio attestatosi su 319,5 casi ogni 100mila abitanti. Stesso dicasi per le ospedalizzazioni. La situazione è, dunque, divenuta insostenibile ed Angela Merkel avrebbe rimarcato le proprie preoccupazioni. Le speranza sarebbero rivolte tutte nelle vaccinazioni dei bambini che potrebbero partire prima di Natale. Sarebbe, infatti, proprio tra i più piccoli che il virus si starebbe facendo largo. Il Sistema sanitario tedesco potrebbe essere sull’orlo del tracollo, questo quanto affermato dall’Associazione degli anestesisti tedeschi che in uno alla Società di anestesiologia ha chiesto urgente intervento del Governo.
Il Belgio è corso ai ripari stante l’aumento dei casi, tuttavia non ha optato per un lockdown ma per misure che portino la popolazione a restare maggiormente a casa. A partire dal lavoro, dove lo smartworking è stato reso obbligatorio per almeno 4 giorni a settimana.