Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi venerdì 19 novembre, ha comunicato i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.
Appena pubblicato, sul sito del Ministero della Salute, il bollettino relativo all’epidemia da coronavirus diffusasi nel nostro Paese. Stando aggiornamento di oggi, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza salgono a 4.904.441 con un incremento rispetto a ieri di 10.544 unità. Ancora in aumento anche i soggetti attualmente positivi che ammontano a 137.130 (+4.617) ed i ricoveri in terapia intensiva: 512 in totale e 9 in più di ieri. Le persone guarite complessivamente sono 4.634.229, ossia 5.889 in più rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 48 decessi che hanno portato il bilancio totale delle vittime in Italia a 133.082.
La Regione Emilia Romagna, si legge nelle note, ha eliminato 2 casi dal totale, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare. Anche il Friuli Venezia Giulia ha sottratto 3 casi a seguito di 2 test antigenici non confermati dai successivi tamponi molecolari e di 1 test positivo rimosso dopo revisione del caso. La Calabria ha eliminato 3 casi (2 duplicati e 1 caso successivamente non confermato).
La Regione Sicilia specifica che 676 dei tamponi molecolari e 15 dei casi confermati comunicati in data odierna sono relativi a giorni precedenti. Inoltre anche i decessi comunicati oggi sono avvenuti nei giorni scorsi.
Secondo i dati contenuti nell’aggiornamento di ieri, i casi di contagio complessivi erano 4.893.887. In crescita anche il numero dei soggetti attualmente positivi che ammontava a 132.513 e quello dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: 503 in totale. I guariti dall’inizio dell’emergenza erano 4.628.340. Purtroppo, si aggravava il bilancio dei decessi in Italia che raggiungeva il totale di 133.034.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino del 18 novembre: 10.638 nuovi casi e 69 morti
Stando al bollettino del Ministero della Salute pubblicato nella giornata di mercoledì, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano salite a 4.883.242. In aumento anche i soggetti attualmente positivi che risultavano essere 127.085 e i ricoveri in terapia intensiva: 486 in totale. I guariti raggiungevano il totale di 4.623.192, mentre il bilancio delle vittime totale saliva a 132.965.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 17 novembre: 10.172 nuovi casi e 72 decessi
Anche questo venerdì l’Iss ed il Ministero della Salute hanno pubblicato la bozza del consueto monitoraggio settimanale relativo all’epidemia da Covid-19. Stando ai numeri rilevati, è stata registrata una nuova crescita dell’incidenza dei casi settimanale balzata a 98 casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 79 del precedente rapporto. Stabile, invece, l’Rt medio attestatosi sull’1,21, quindi ancora sotto soglia critica.
Preoccupa, invece, il tasso delle ospedalizzazioni. Nelle terapie intensive il livello di occupazione è salito al 5,3% mentre nei reparti ordinari al 7,1%. Il quadro nazionale, a livello di categorizzazione del rischio, sarebbe omogeneo: tutte le 21 Regioni e Province autonome sono a rischio moderato. Anche la Calabria, quindi, lascia lo status di rischio basso.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, monitoraggio Iss: Rt stabile, salgono incidenza e ricoveri
L’origine del Covid è tanto misteriosa quanto intricata. Stando alle prime ricostruzioni il paziente zero avrebbe dovuto essere un banchiere, ma oggi le carte in tavola sarebbero cambiate: la prima affetta da Covid sarebbe stata una venditrice del wetmarket di Wuhan.
Ad effettuare questo flashback uno studio pubblicato su Science, riporta l’Ansa. Una circostanza che ha ovviamente risollevato dubbi su come il Covid abbia stretto nella sua morsa l’intero pianeta. Gli esperti che hanno lavorato alla ricerca avrebbero notato delle incongruenze nelle informazioni rese pubbliche e condivise dal Governo cinese. Sarebbero, quindi, giunti alla conclusione che il tutto partì dal mercato, stando ai ricoveri verificatisi subito dopo.
Anticipare la terza dose, questo il pensiero di Aureliano Stingi, ricercatore in Biologia molecolare e Oncologia genetica nonché referente contro le fakenews per l’Oms. Il professore all’AdnKronos ha dichiarato che si potrebbe accorciare il tempo di somministrazione della dose booster da 6 a 5 mesi e ciò in quanto, a livello pratico trenta giorni non sconvolgerebbero l’organismo il quale non si accorgerebbe neppure di questo esiguo lasso di tempo.
Questo il suo parere dettato oltre che dalla conoscenza anche dall’esperienza. Un medico di illustre fama il professor Stingi che proprio in forza del suo curriculum ricopre un ruolo molto importante all’interno dell’Oms. Attualmente, la cattiva informazione starebbe galoppando, fornendo a quei cittadini meno avvezzi a verificare la genuinità delle fonti un quadro del tutto sbagliato della situazione dei fatti.
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