Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, lunedì 22 novembre, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha pubblicato il bollettino relativo all’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia. Stando ai dati odierni, i casi di contagio complessivi salgono a 4.932.091 ossia 6.404 unità in più rispetto a ieri. In crescita anche il numero dei soggetti attualmente positivi che ammonta a 151.514 (+2.754) e quello relativo ai ricoveri in terapia intensiva: 549 in totale e 29 in più di ieri. I guariti dall’inizio dell’emergenza sono 4.647.330 con un incremento rispetto a ieri di 3.579 unità. Purtroppo, si aggrava il bilancio delle vittime con 70 morti registrati nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale nel nostro Paese a 133.247.
La Regione Emilia Romagna, si legge nelle note, ha eliminato dal totale dei positivi 1 caso, positivo a test antigenico ma non confermato da test molecolare. La Provincia Autonoma di Bolzano segnala che 108 dei 244 nuovi positivi derivano da test antigenici confermati da test molecolare. Infine, la Campania specifica che 3 dei deceduti giornalieri risalgono ad un periodo precedente.
Stando all’aggiornamento diramato ieri dal Ministero della Salute, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza salivano a 4.925.688. Ancora in aumento anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 148.760 ed i ricoveri in terapia intensiva: 520 in totale. Le persone guarite complessivamente erano 4.643.751, mentre il bilancio totale delle vittime in Italia saliva a 133.177.
Secondo il bollettino sull’epidemia di sabato, il dato delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era salito a 4.915.981. In aumento i soggetti attualmente positivi che erano pari a 143.401. Stabili invece i ricoveri in terapia intensiva che contavano 512 pazienti. Il dato dei guariti era giunto a 4.639.449 mentre il totale dei decessi saliva a 133.131.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino del 20 novembre: i dati della pandemia di oggi in Italia
In Piemonte a far data da oggi, lunedì 22 novembre, saranno somministrate le terze dosi di vaccino per gli over 40. Al momento sarebbero oltre 5mila – riporta La Stampa– le prenotazioni giunte al sistema della Regione. Per poter effettuare la dose booster, requisito essenziale è che siano trascorsi almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale. Il che si traduce in 180 giorni. Ciò considerato, chiunque volesse prenotarsi, potrà farlo già a partire dalle due settimane antecedenti la scadenza del termine.
La terza dose, riferiscono le autorità sanitarie, rappresenterebbe la svolta per dare un vero freno al virus che adesso sembra aver rialzato la testa. Un ulteriore passo in avanti nella copertura di cui il Paese necessità per scampare all’ennesima ondata che davvero potrebbe risultare fatale.
I covid party sono feste in cui gli invitati si riuniscono per infettarsi con il Sars-Cov2. Come? Facendo prendere parte all’evento a soggetti positivi. Una follia che purtroppo, alla stregua delle challange, sta prendendo piede in Trentino.
Da ultimo la Procura di Bolzano, starebbe indagando su uno di questi Party, riporta Sky Tg24, all’esito del quale due persone – infettatesi- sarebbero finite in terapia intensiva. Un fenomeno da arginare, quindi, che senza un freno potrebbe rappresentare un serio problema.
Ad oggi, riporta la redazione di Fanpage, in Italia sono ben 3.800 gli infermieri sospesi dal servizio perché non hanno ottemperato all’obbligo di vaccinazione anti-Covid. Questo quanto avrebbe comunicato la Fnopi, Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche. L’ente avrebbe reso noto che rispetto ai numeri iniziali di chi aveva deciso di non vaccinarsi, circa mille avrebbero poi cambiato idea e che chi ad oggi non è tornato indietro sulle proprie posizioni sarebbe solo lo 0,85%.
Quanto, invece, alla terza dose solo il 50% degli infermieri si sarebbe già sottoposto a richiamo. Eppure la dose booster è troppo importante, soprattutto adesso che il virus sta facendo registrare l’ennesimo colpo di coda. Ciò in virtù non soltanto dell’avvento del freddo e della brutta stagione, ma anche a causa del numero di non vaccinati.
La terza dose, scrive Fanpage riportando le parole di Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi, rappresenta “una garanzia di tutela della salute per tutti” e deve essere effettuata a sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale.
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