Si incrinano i rapporti tra la Cina e la Lituania a causa di Taiwan: aperta a Vilnus un’ambasciata di Taipei.
La Cina avrebbe inserito all’interno della propria blacklist la Lituania dopo che Vilnus avrebbe concesso a Taiwan di aprire nel suo centro un’ambasciata. Uno smacco troppo grande per il Paese del Dragone che adesso declassa le relazioni con il Paese baltico.
“Abbiamo il diritto di espandere la nostra cooperazione con Taiwan“, questa la risposta della Lituania che – seppur dettasi rammaricata per la reazione di Pechino– pare non voler fare alcun passo indietro.
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Stando a quanto riportano fonti locali e la redazione di Tgcom24, Taipei avrebbe aperto una sua ambasciata nel cuore di Vilnus. Uno smacco per la Cina che continua a ripetere come l’Isola non sia un territorio indipendente e che, invece, appartiene al Dragone. Pechino non ha incassato il colpo in silenzio ed immediatamente ha declassato le relazioni diplomatiche con il Paese Baltico portandole al gradino di “incarichi d’affari“. Una reazione atta a rappresentare il suo massimo dissenso per la decisione assunta dalla Lituania.
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Il Ministro degli Esteri Cinesi Wang Yi avrebbe parlato di una scelta quasi obbligata avente quel obbiettivo quello di “salvaguardare la propria sovranità – riporta Tgcom24– e gli standard posti alla base dell relazioni internazionali“.
Come anticipato, questa scelta di Pechino ha toccato Vilnus dispiaciuta per la conseguenza drastica. Tuttavia, pur sottolineando come approvi la politica della Cina unita, non ha intenzioni di precludersi relazioni anche con Taiwan.
Ma per la Repubblica Popolare, quanto accaduto segnerebbe un drammatico precedente ed ora la Lituania deve assumersi tutte le conseguenze del caso, soprattutto in ambito internazionale. Uno smacco che crea una crepa tra le due realtà, considerato che è ben noto al palcoscenico mondiale come la Cina stia cercando in ogni modo di arginare la lotta all’indipendenza di Taiwan. Ed il Paese Baltico, seppur a conoscenza di ciò, sarebbe venuta meno a degli impegni assunti in via ufficiale con Pechino. In particolare, entrando in netto contrasto con l’idea perpetrata di “Una sola Cina” in forza della quale appunto si riconosce l’autorità del Dragone anche su Taiwan.
L’ultimo dei desideri è che l’Isola abbia indipendenza a livello internazionale perché ciò significherebbe riconoscerne l’autonomia. E quindi, l’apertura dell’ambasciata potrebbe rappresentare il primo passo verso l’incubo della Cina.
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