A due mesi esatti dalla prima eruzione il vulcano di La Palma è più attivo che mai: i detriti di lava hanno alterato la mappa dell’isola.
Sono passati esattamente 2 mesi dall’inizio della prima eruzione; eppure, il Cumbre Vieja è più attivo che mai e continua a irrorare il territorio di La Palma. Dalla terraferma alle acque dell’Oceano Atlantico, il vulcano prosegue la sua corsa. La sua cavalcata lavica, tra nuove bocche e vere bombe di lava, non dà tregua ai residenti locali, costretti a evacuare. La lingua di lava estende progressivamente i suoi confini, devastando sensibilmente mappa e servizi dell’isola. Secondo le stime riportate dal sistema satellitare europeo Copernicus sono almeno 7500 gli evacuati e oltre 889 ettari distrutti; perlopiù campi da coltivazione.
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I danni non si limitano agli edifici e ai campi; tra le emergenze del Paese vi sono l’ingente quantità di cenere e l’anidride solforosa. Gli altissimi depositi di polvere vulcanica che ricoprono strade e città dell’isola sono un ostacolo alla quotidianità dei residenti locali; la criticità è tale da costringere gli aeroporti a sospendere i voli. I problemi si estendono anche all’atmosfera: secondo le stime rilasciate dall’Istituto di Vulcanologia delle Canarie, coadiuvato dall’Università di Manchester, la mostruosa quantità del gas tossico SO2 emesso dal vulcano è pari all’anidride solforosa prodotta nel 2019 dai 28 Paesi dell’Unione Europea.
La preoccupazione cresce ogni giorno. Gli ultimi aggiornamenti sono agghiaccianti e rivelano il vero volto della natura; forza invincibile, come ha ribadito a inizio mese il presidente delle Canarie Ángel Víctor Torres. Nonostante gli impegni del governo spagnolo; “Di fronte alla natura non c’è soluzione: non possiamo cambiare il corso degli eventi. Siamo in balìa del vulcano.“ Le ultime immagini rese note su Twitter da Sentinel 1 di Copernicus mostrano l’alterazione del territorio di La Palma a causa dei delta lavici. Stando a quanto si apprende dalla fonte ufficiale, in due mesi l’isola spagnola si è estesa di ben 43 ettari. Secondo le stime del sistema satellitare europeo la lava copre attualmente un’area di 1065,9 ettari dell’isola: si contano almeno 2.651 edifici distrutti dall’inizio dell’eruzione.
Secondo il National Geographic Institute negli ultimi giorni sono state registrate più di 40 scosse sull’isola: la più forte, di magnitudo 4,8, si è verificata nei comuni di Villa de Mazo e Fuencaliente.
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