Germania: la nuova coalizione segna la fine dell’era Merkel

SPD, Verdi e FDP hanno presentato a Berlino questo mercoledì 24 novembre il contratto del primo governo dopo Merkel.

 

È ufficiale: si apre il dopo Merkel per la Germania. In piena quarta ondata, il Paese si prepara ad avviare il nuovo governo. Nonostante la gravità della situazione pandemica, “drammatica” secondo il parere della cancelliera, la nuova Germania procede la sua corsa politica tra nuove misure di contenimento del virus e avanzamento della campagna vaccinale. Nonostante il Covid-19 sia del tutto “indifferente” al fatto che il Paese abbia o meno un esecutivo reggente; la nuova coalizione ha annunciato questo mercoledì 24 novembre il primo contratto per la formazione del nuovo governo.

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Germania nel dopo Merkel: “Il semaforo è acceso!”

 

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Il semaforo è acceso! – così Olaf Scholz, 63 anni, ha annunciato questo mercoledì sui social networks la notizia della nuova coalizione. Stando a quanto si apprende dalla fonte ufficiale, l’esecutivo formato dai socialdemocratici dell’SPD, dai Verdi e dai Liberali dell’FPD ha presentato a Berlino il primo contratto del nuovo governo del dopo Merkel. Pertanto, Olaf Scholz (SPD) si conferma cancelliere in pectore; pronto a voltare con decisione l’ultima pagina all’era Merkel in Germania.

Nel pomeriggio del 24 novembre i tre partiti hanno svelato alcuni dettagli sul loro accordo governativo, distribuendo i portafogli ministeriali tra i diversi partiti. I socialdemocratici, vincitori delle elezioni federali di settembre, coordinano sette ministeri tra cui quello della Salute, del Lavoro, dell’Interno e della Difesa. I Verdi ottengono il ministero degli Esteri e un grande ministero che riunisce Economia e Clima. I liberal ereditano il ministero delle Finanze e quello della Giustizia.

La nuova coalizione, conosciuta anche come il “semaforo” per gli iconici colori dei partiti in carica (il rosso della SPD, il giallo dei liberali e il verde degli ecologisti), ha inoltre annunciato le linee principali del suo progetto per la nuova Germania. Tra le misure più importanti spicca l’uscita anticipata dal carbone nel 2030 (rispetto al 2038 dichiarato in precedenza); il ritorno al rigore di bilancio nel 2023 e persino la legalizzazione della cannabis nei “negozi autorizzati“.

Nonostante le rosee promesse, tra queste quelle relative a decenni di investimenti e al raggiungimento della sovranità europea, l’altra faccia della medaglia della Germania mostra un profilo ancora malato; piegato ai ritmi tanto imprevedibili quanto devastanti della pandemia virale. La situazione di emergenza trova conferma non solo nelle parole della cancelliera Angela Merkel, ma soprattutto nei dati del Robert Koch Institut. Nuovo record di infezioni nelle ultime 24 ore: sono almeno 66.884 i contagiati al virus segnalati finora; 335 i decessi odierni.

La criticità della situazione è stata confermata anche dal portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, il quale ha sottolineato il netto contrasto tra il rapido aumento dei positivi e il numero sempre più esiguo dei posti in terapia intensiva: “diventano sempre di meno, sono necessari i trasferimenti dei pazienti“.

17enne muore infarto cardiaco veneziano
Letti d’ospedale (Pexels)

La Germania è sull’orlo di una crisi senza precedenti: le autorità locali hanno annunciato l’avvio di risoluzioni urgenti per prevenire quella che potrebbe rivelarsi una nuova catastrofe umanitaria.

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