La NASA ha lanciato questo martedì (23 novembre) dalla California (Stati Uniti) la sua prima missione contro l’asteroide Dimorphos.
La missione dell’agenzia spaziale statunitense, soprannominata DART, è decollata dalla base aerea di Vandenberg a bordo di un razzo SpaceX Falcon 9. L’ambiziosa missione di difesa planetaria, la prima mai intrapresa, è stata avviata questo martedì (23 novembre) dalla Vandenberg Space Force Base all’01:21 (ora locale), a 14,8 km a nord-ovest di Lompoc, in California, Stati Uniti. Bersaglio? L’asteroide Dimorphos. L’eroica impresa dell’Agenzia spaziale intende eliminare il rischio di potenziali calamità per la Terra; in questo caso, la possibile rotta di collisione tra l’asteroide lunare e il nostro Pianeta.
Lanciata la missione DART in difesa della Terra
La notizia è stata annunciata dalla stessa nasa questo mercoledì 24 novembre. Stando a quanto si apprende dalla fonte ufficiale, nel suo viaggio di sola andata il Double Asteroid Redirection Test della NASA è diretto verso il sistema di asteroidi Didymos, che comprende una coppia di asteroidi; da qui il nome DART. L’obiettivo principale dell’eroica missione è la luna, Dimorphos, corpo celeste dal diametro di circa 160 metri che orbita attorno a Didymos; diametro di circa 780 metri. Nonostante la NASA abbia già in passato spedito numerosi mezzi spaziali nel nostro sistema solare, l’ultima missione lanciata a fine novembre tenterà un’impresa unica.
Lo scopo della navicella DART, alimentata e accuratamente testata prima del lancio, prevede lo scontro diretto contro l’asteroide lunare col fine di deviare e accelerare leggermente la sua orbita. L’etimologia del corpo celeste, Dimorphos, deriva dal greco “avente due forme“. Quest’ultimo ha difatti un aspetto eterogeneo e di difficile classificazione. Secondo quanto riferito a inizio mese da Nancy Chabot, planetaria e co-responsabile dell’organizzazione DART presso il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory di Maryland, la morfologia dell’asteroide è davvero complicata: forme rocciose, massi e parti levigate e lisce. In breve, Dimorphos ha diverse facce e strati, così come le sue innumerevoli forme.
La variegata natura dell’asteroide lunare rende davvero complicata la missione DART: “le sue forme sono imprevedibili […, ma] dobbiamo tentare fare questo test nel mondo reale e su un vero asteroide.”, ha ribadito l’esperta Nancy Chabot. Il progetto è ambizioso: “Basta una piccola spinta a questo asteroide per cambiare la sua futura posizione [… Di conseguenza, attraverso questa tecnica] l’asteroide e la Terra non saranno più in rotta di collisione“. In realtà è difficile prevedere con certezza l’efficacia di tale impresa. In merito, l’ambizioso progetto sarà supervisionato da un nanosatellite e diversi telescopi per misurare impatto e influenza dell’orbita di Dimorphos.
Nel 2023 anche l’Agenzia spaziale europea si aggiungerà alla missione DART con il lancio della sonda Hera per osservare e valutare gli effetti della collisione con l’asteroide bersaglio.
Fonte Ansa
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