“Ma quanto sei perfetta?” Sara Croce, a letto è disarmante, per lei mezz’ora di applausi – FOTO

“Inizia a coprirti e vedrai che sarai più rispettata“, è questo l’incipit di una lunga riflessione che l’amata presenza in rete e del game show di Canale 5, vuole condividere con i suoi spettatori. In occasione della “Giornata contro la violenza sulle donne“, Sara si fa personificazione di coraggio ed intelligenza tutta al femminile, nonché portavoce di una giustizia sin troppo passata in secondo piano.

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“Parlate, denunciate“. E’ questo l’appello di sensibilizzazione che rivolge la modella attraverso il suo ultimo scatto su Instagram. “Avendo molto a cuore questo tema“, continua Sara in didascalia, “è da un po’ di tempo che collaboro con @difendiamo_“. Tale associazione è difatti molto attiva sulla questione. E, attraverso una mobilitazione pressoché costante e l’organizzazione di mirati eventi, tenta di rendere più accessibile un percorso di comprensione attuato per le vittime di violenza. In modo da assicurare un sostegno psicologico, e legale, mirato ad affrontare situazioni d’insormontabile difficoltà.

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“Quanto vuoi?“, passando con amarezza in sordina una lunga serie di frasi prototipo di violenza quotidiana verso le donne, Sara ammette di essere stata lei stessa vittima di tali affermazioni. “Non ti curar di loro ma guarda e passa”, cita a seguire il consiglio di sua nonna. Eppure, a volta non è così semplice far finta di nulla, soprattutto essendo a conoscenza che questo potrebbe accadere a moltissim* altr*. “A noi donne viene imposta un’etica, un sistema di valori improntato a preservarne l’onore intatto“, ma è il momento di cambiare strada. Perciò Sara, ammetterà in conclusione quale sia la verità, e meritando più che una sola “mezz’ora di applausi”.

“Non si combatterà mai abbastanza, non se ne parlerà mai abbastanza finché anche un sola donna al mondo sarà vittima di qualcuno. Finché i maschi la considereranno una battaglia solo delle donne, alla quale sono estranei“. Dunque: “non dovete mai sentirvi sbagliate per colpa di qualcun altro“.