Checco Zalone. Il comico pugliese era destinato a fare una carriera ben diversa da quella che l’ha portato alla fama. Cosa si cela dietro l’immagine d’ingenuo sempliciotto
Dal palco di “Zelig” a campione di incassi del cinema nazionale. Checco Zalone, comico pugliese classe 1977, lo scorso anno ha “salvato” da solo l’industria della settima arte nostrana grazie al film “Tolo Tolo”, uscito nelle sale poco prima dello scoppio della pandemia.
Secondo le statistiche, le perdite del settore cinematografico sono state più contenute rispetto a quelle degli altri ambiti dello spettacolo (teatro, concerti, danza…) proprio grazie alla sua opera che ha incassato ben 46,2 milioni di euro al botteghino.
Checco Zalone: la curiosità sul suo passato che non vi sareste mai aspettati
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Checco Zalone è il nome d’arte scelto da Luca Pasquale Medici, nato a Capurso in provincia di Bari. Nel suo dialetto, infatti, l’espressione “che cozzalone” significa letteralmente “che tamarro”.
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Il comico gioca molto con il suo alter ego, un personaggio popolare, a volte ingenuo, ma anche sfrontato e sempliciotto. Inoltre, è evidente nelle sue opere la tagliente invettiva contro l’italiano medio e la società moderna in cui è totalmente immerso.
Questo rende Checco Zalone un comico versatile, apprezzato sia da chi vuole farsi una risata senza avere troppi pensieri, sia da un pubblico più colto e attento alle dinamiche che intercorrono nel mondo di oggi.
Ci ha preso tutti bonariamente in giro. Bisogna, infatti, fare una netta distinzione fra chi sia Checco e chi sia veramente Luca Medici: due realtà in unico corpo, completamente differenti. Il primo è una macchietta, il secondo, invece, è un professionista che nella vita era destinato a fare ben altro.
Pochi sanno, infatti, che il comico, dopo aver conseguito il diploma presso il liceo scientifico Sante Simone di Conversano, si è laureato in giurisprudenza all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Non solo, ha partecipato ai concorsi da vice ispettore di polizia e all’INAIL, venendo (fortunatamente) bocciato. Ebbene sì, probabilmente ciò che all’epoca è sembrato un ostacolo nel suo percorso di vita l’ha portato essere uno showman a tutto tondo, apprezzato in lungo e in largo nello Stivale.
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Ci ha allietato durante i mesi più bui con le canzoni goliardiche “L’immunità di gregge” e “La Vacinada” in cui collabora con la diva e premio Oscar Helen Mirren.
Avreste mai immaginato un retroscena così insolito?