Il cigno Orietta è morto nel laghetto di Villa Pamphilj per influenza aviaria. Immediato l’intervento del sindaco Roberto Gualtieri e dell’ASL Rm3.
Momenti di alta tensione a Roma dopo la notizia della morte di un cigno per influenza agraria. Il volatile è stato rinvenuto senza vita nel laghetto del Parco di Villa Pamphilj, ora parzialmente chiuso al pubblico su ordinanza del sindaco Roberto Gualtieri.
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Roberto Gualtieri: “La salute dei cittadini è la priorità”
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Scatta di nuovo l’allerta nella Capitale dopo l’improvvisa morte del cigno Orietta, evento che ha innescato il tempestivo innalzamento delle misure di sicurezza e il pronto intervento della ASL Roma 3. La chiusura della parte est di Via Leone XIII, dove si trova il Laghetto del Giglio, è stata necessaria dopo l’ultima dichiarazione del Centro di Referenza per l’influenza aviaria, che ha confermato la presenza di casi di positività al virus tra le specie avicole del Parco. L’esito delle analisi è trasparente: sottotipo H5N1 ad alta patogenicità. Circolante dal 1997, il virus H5N1 è considerato il più preoccupante tra gli altri 15 in circolazione proprio a causa della sua capacità di mutare rapidamente e di acquisire geni da virus che infettano altre specie animali.
La severa normativa è stata inevitabile; il sindaco della Capitale ne ha dato annuncio su Facebook esprimendo sincero rammarico per l’accaduto: “è davvero per me un grandissimo dispiacere firmare l’ordinanza […in] un luogo che mi è particolarmente caro e che amo frequentare insieme alla mia famiglia, ma si tratta di un provvedimento precauzionale richiesto dalla Asl Rm3.” L’area, che resterà transennata per i prossimi 10 giorni, servirà per proseguire con gli accertamenti, ma soprattutto per proteggere i residenti locali. “La salute dei cittadini è prioritaria” – ha concluso il sindaco – “bisogna evitare che il virus si diffonda meccanicamente.”
L’assessora dell’Ambiente Sabrina Alfonsi ha rassicurato: “nessun pericolo per il consumo di carne di pollame e uova.”