Attraverso un profondo excursus sulla vita e sulla carriera dell’attore Claudio Santamaria emergeranno alcuni dettagli di quel primo e lento contatto con Francesca.
Da “Freaks Out” per Mainetti a “Gli Anni Più Belli”, a “Tutto Il Mio Folle Amore”. Anche osservata a ritroso la carriera dell’attore classe 1974, Claudio Santamaria, ha le sembianze di un vorticoso giro di valzer. Ma se la musica più adatta al momento fosse stata designata da lui come quella di un lento?
Nel corso di una recente intervista l’interprete romano del cantautore Rino Gaetano ne “Il cielo è sempre più blu” ha rivelato un particolare assai romantico. Raccontando, in un excursus di consapevolezze ed esperienze sul suo approccio alla vita come alla “trasparenza emotiva”, Santamaria si è soffermato nella riflessione su un dettaglio. Un aneddoto a proposito del suo primo incontro con sua moglie, la poliedrica scrittrice e conduttrice Francesca Barra.
Claudio Santamaria “non avevo il coraggio”, dai segreti della “trasparenza emotiva” al primo lento con Francesca
“L’attore è un esploratore dell’oscurità e deve saper tenere il filo rosso per ritrovare la strada“, spiega ripercorrendo i passi della pellicola anni 2000 di “Almost Blue”. Poi, tornando con la mente al giorno delle nozze con Francesca, Claudio aprendo anche una parentesi sulla sua adolescenza, confesserà il motivo per cui entrambi avrebbero deciso di sposarsi senza preavviso a Las Vegas. “Quando lei aveva 12 anni e io 16, in Basilicata, ballò con me il suo primo lento“. Da lì i due si sarebbero rivisiti più volte nella Capitale ma soltanto per via del caso.
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L’attore spiega “Le dicevo: vediamoci, ma non avevo il coraggio di chiederle il numero. Io che non mi sono mai visto bello, la vedevo troppo bella per me”. Fortunatamente entrambi hanno poi avuto il modo di ritrovarsi “dopo tanto tempo“. E Santamaria sentirà dunque di voler concludere l’emozionante parentesi in questo modo: “Ho aperto gli occhi su qualcosa di profondamente familiare, nonché di astonishingly beautiful”. Dunque, come la poetessa WislawaSzymborska, la potenza emotiva del contemporaneo “Fulvio” di Mainetti, vuole raccontare al contempo l’importanza e la necessità di un amore felice.
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In attesa della bambina “tanto cercata“, e che “finalmente c’è“, come ha sottolineato sul finale l’attore, egli stesso ha decritto nella quotidianità il tempo trascorso al fianco di Francesca. Un tempo suddiviso in “momenti di (rara) poetica quiete“. In conclusione la coppia ha posato in questi giorni per la rivista Déluge.
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Di cui i suoi memorabili scatti, postati anche su Instagram, sono stati realizzati dal fotografo Fabrizio Cestari.