Gianluigi Paragone si è espresso sulle nuove mosse politiche di Alessandro Di Battista e sulla sua posizione qualora venisse fondato un nuovo Movimento 5 Stelle.
Alessio Villarosa ed Alessandro Di Battista starebbero lavorando ad un progetto ribattezzato “Su la testa”. Il loro obbiettivo sarebbe quello di riportare in auge i valori del primo Movimento 5 Stelle e così i due ex pentastellati avrebbero organizzato questo tour per l’Italia che attualmente, però, avrebbe solo un carattere informativo. Ma se dovessero fondare un partito, chi si unirebbe a loro? Gianluigi Paragone ha espresso il proprio parere sul punto.
Gianluigi Paragone su Di Battista: “No ad un nuovo Movimento 5 Stelle”
“Se Di Battista fonderà il suo partito sono contento. Io guardo tutti i partiti – riporta AdnKronos- con grande interesse, poi ovviamente guarderò con maggiore interesse Italexit” queste le parole del Senatore Gianluigi Paragone, ex M5s ora Italexit, ai microfoni de “L’Italia s’è desta” programma in onda su Radio Cusano Campus.
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L’ex pentastellato, però, ha voluto sottolineare che se Di Battista dovesse chiedergli di rifondare il Movimento 5 Stelle, lui gli direbbe di no perché attualmente, non ci sarebbe interesse da parte delle zone produttive d’Italia di sentir parlare dell’M5S.
Nella giornata di ieri, ospite sempre de “L’Italia s’è desta”, Alessio Villarosa il quale avrebbe spiegato che con Di Battista starebbero cercando di rilanciare gli ideali del Movimento. Ad oggi il loro è solo un tour informativo per l’Italia, ma non è escluso che il tutto possa poi trasformarsi in un progetto politico. Villarosa, ai microfoni di Radio Cusano, ha spiegato come sia ancora legato al Movimento tanto da aver votato a favore del 2 per mille. Non solo, parole di riguardo le sue anche nei confronti di Giuseppe Conte che ritiene aver svolto un buon lavoro.
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La speranza di Villarosa è che l’Avvocato del Popolo possa far tornare l’M5S alle premesse di un tempo. L’ex pentasellato ha ammesso che se ciò accadesse lo voterebbe ma a condizione che fuoriesca dall’attuale governo. Ad avviso del Senatore, il Movimento avrebbe perso terreno perché non sarebbe riuscito a trovare una via di mezzo tra le sue posizioni iniziali ed il fisiologico mutare delle circostanze.
I pentastellati, ha chiosato, hanno fatto ingresso in parlamento promuovendo determinati ideali, tuttavia le sfide che gli sono state poste davanti hanno poi portato alcuni a fare dietro-front.