Secondo l’ultimo monitoraggio dell’Iss e del Ministero della Salute sull’epidemia da coronavirus, aumenta l’incidenza dei casi, mentre scende l’indice Rt.
La situazione legata all’epidemia da coronavirus, diffusasi nel nostro Paese, desta preoccupazione. Da settimane i casi di contagio continuano a crescere e, da circa una settimana, si è superata la soglia dei 10mila casi giornalieri. Dati non incoraggianti non arrivano anche dal monitoraggio settimanale effettuato dall’Iss (Istituto Superiore di Sanità) e dal Ministero della Salute dal quale si evince una crescita dell’incidenza dei casi e dei ricoveri in ospedale. In lieve calo, invece, l’indice Rt che rimane comunque al di sopra della soglia epidemica.
Coronavirus, monitoraggio Iss: in lieve calo l’Rt, salgono le ospedalizzazioni e l’incidenza dei casi
Rt in lieve calo, ma salgono le ospedalizzazioni e l’incidenza dei casi settimanali. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio settimanale dell’Iss e del Ministero della Salute sull’epidemia da coronavirus in Italia.
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Nel dettaglio, come si legge sul sito dell’Iss, nel periodo compreso tra il 10 ed il 23 novembre, l’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici è sceso dall’1,23 del precedente report all’1,20 rimanendo sopra la soglia epidemica. Continua a crescere, invece, l’incidenza settimanale che passa da 125 casi per 100mila abitanti a 155.
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Si registrano incrementi anche per quanto riguarda l’occupazione dei pazienti Covid all’interno delle strutture ospedaliere sia nei reparti ordinari che in quelli di terapia intensiva. Nei reparti ordinari il livello di occupazione in Italia si attesta al 9,1% rispetto all’8,1% della scorsa settimana. In terapia intensiva è salito, invece, dal 6,2 al 7,3%. In entrambi i casi si rimane sotto la soglia epidemica fissata al 10% per le terapie intensive e al 15% per i reparti di area medica.
#covid19 🦠dati del monitoraggio📈
✅Incidenza settimanale ancora in aumento: 155 per 100mila abitanti
☑️Ancora stabile Rt pari a 1,20
👉🏿Sale il tasso occupazione terapie intensive: è al 7,3%
❗️Solo una Regione a rischio basso❗️
Leggi qui⤵️https://t.co/BXIij6fhFC— Istituto Superiore di Sanità (@istsupsan) December 3, 2021
Sono 20 le regioni che, secondo il monitoraggio, sono classificate a rischio moderato, solo 1, invece, è considerata a basso rischio. Tra le regioni a rischio moderato, due hanno un’alta probabilità di progressione a rischio alto. Tredici regioni o province autonome riportano un’allerta di resilienza, mentre nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.