Le tracce sono state rinvenute in 11 locali accessibili solo tramite pass parlamentale: lo Speaker della Camera ha annunciato l’avvio all’inchiesta.
Scandalo a Westminster, dove sono state rinvenute tracce di cocaina in Parlamento. A riferire la notizia è stato lo Speaker della Camera dei Comuni Lindsay Harvey Hoyle questo lunedì, 6 dicembre. Secondo quanto dichiarato dal politico britannico, la droga è stata rinvenuta in alcuni locali accessibili solo tramite il pass parlamentare. Stando a quanto si apprende dai media locali, da una prima indagine risulta che 11 bagni su 12 riportavano evidenti tracce di droga. L’indagine riguarda da vicino tutte le forze politiche, dal momento che i locali indagati appartengono sia all’area degli uffici del premier Boris Johnson sia a quelle limitrofe alle stanze del governo-ombra laburista.
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La notizia trova conferma nei principali media internazionali, le cui fonti precisano l’effettiva presenza di una radicata “cultura della cocaina” nel Parlamento inglese. Tra le persone coinvolte vi sarebbero volti noti e giovani parlamentari, nonché funzionari ambiziosi: si contano “decine di parlamentari, colleghi, consiglieri speciali, ricercatori e personale […] tutti a rischio di buttare via le loro carriere credendo di essere intoccabili e protetti dai loro amici nella bolla.“, precisa il quotidiano britannico. Stando a quanto si apprende dalle fonti ufficiali, si tratta di un problema assai diffuso nel Paese, già celebre a livello internazionale per la sua secolare tradizione del bere.
L’informazione trova risonanza in alcune testimonianze vicino alla fonte: una asserisce persino che un parlamentare aveva “tranquillamente sniffato cocaina a una festa“; altre voci hanno accennato il potenziale coinvolgimento di un noto parlamentare nello spaccio di droga. Il fenomeno, sempre più diffuso tra i vertici del Paese, ha raggiunto un livello così “preoccupante” da innescare l’immediato intervento delle forze dell’ordine. In merito, lo Speaker della Camera dei comuni Lindsay Hoyle ha annunciato l’avvio all’inchiesta. Il suo messaggio è molto chiaro: per le persone colte in flagranza è prevista “piena e efficace applicazione della legge con sanzioni.”
Tra le proposte avanzate spicca anche quella relativa all’introduzione dei cani da fiuto.