Il ricercatore egiziano è stato rilasciato. Grande emozione fuori dal commissariato di Mansura, dove lo studente è stato accolto tra le braccia della madre.
Patrick Zaki è libero. Dopo 22 mesi di carcere, il ricercatore egiziano dell’Università di Bologna è stato scarcerato dal commissariato di Mansura, in Egitto. La notizia era stata già annunciata questa mattina, mercoledì 8 dicembre, da una Ong locale. Stando a quanto si apprende dalla fonte ufficiale, stamani il giovane studente è stato condotto alla stazione di polizia di Mansura, sua città natale, “per ultimare le procedure di rilascio.” Nel tweet dell’Eipr – Egyptian Initiative for Personal Rights -, l’organizzazione non governativa dove Patrick Zaki lavorava come ricercatore, si vive tutta l’emozione della liberazione.
NON PERDERTI ANCHE >>> Allerta Omicron, Pfizer conferma: la terza dose neutralizza la variante
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE >>> Svizzera: pronta la nuova capsula per il suicidio assistito
Tanta emozione questo mercoledì (8 dicembre) al di fuori del commissariato di Mansura, dove Patrick Zaki ha finalmente potuto riabbracciare la madre e la sorella. “Tutto bene“, queste sono le prime parole che Zaki ha pronunciato appena tornato libero. Secondo quanto riportano i principali media internazionali, l’abbraccio ha avuto luogo in una stretta via su cui affaccia la stazione di polizia, tra transenne del traffico e un autocarro con rimorchio.
“Aspettavamo quell’abbraccio da 22 mesi.” – ha riferito Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International – “e quell’abbraccio arriva dall’Italia, da tutte le persone, tutti i gruppi e gli enti locali, l’università, i parlamentari che hanno permesso che quell’abbraccio arrivasse”. “Un abbraccio che va – ha continuato Noury – soprattutto ai mezzi di informazione che hanno tenuto alta l’attenzione per questi 22 mesi. Ora che abbiamo visto quell’abbraccio aspettiamo che questa libertà non sia provvisoria, ma permanente. E con questo auspicio arriveremo al primo febbraio.”, data programmata per la prossima udienza.
Arrestato il 7 febbraio del 2020 per un articolo-denuncia al regime di Abdel Fattah al-Sisi e all’escalation di violenza e persecuzione perpetrate alla minoranza ortodossa dei cristiano-copti, Patrick Zaki, 30 anni, è stato finalmente rilasciato questo mercoledì (8 dicembre), dopo 22 mesi di detenzione e tre brevissime udienze. Lo studente è ora libero, ma non assolto dalle accuse alla base del suo processo, come precisato dal tribunale di Mansura.
La nuova udienza sul caso Patrick Zaki è fissata per il 1 febbraio 2022.
La primavera porta con sé un'atmosfera unica e magica, rendendo il momento ideale per esplorare…
La presenza di muffa sui muri è un segnale inequivocabile di un ambiente con un…
Nel vasto ambito dell’istruzione e del mondo accademico, gli studiosi svolgono un ruolo fondamentale nel…
Nel corso del tempo non è raro ritrovarsi a dover far fronte a qualche forma…
Quanto sono importanti i montascale per anziani e perché è fondamentale approfondire i benefici? Iniziamo…
Le temperature sono scese da poco ma tutti prima o poi sappiamo che ci troveremo…