Prosegue il toto nomi per il seggio di Roma 1 rimasto scoperto dopo l’elezione di Gualtieri a sindaco della Capitale: il no di Conte riapre le danze.
Giuseppe Conte ha detto “no”. Il leader del Movimento 5 Stelle ha declinato l’invito a prendere il comando del seggio di Roma 1 rimasto senza condottiero dopo l’elezione di Gualtieri divenuto sindaco della Capitale. Si riaprono, quindi, le danze ed i nomi che girano attorno alla carica sarebbero ben tre: quelli di due donne e di un uomo.
Seggio Roma 1, dopo il no di Conte arrivano altri tre nomi: chi la spunterà?
Annamaria Furlan, Cecilia d’Elia o Enrico Gasbarra? Questo è (forse) il dilemma. Per il seggio di Roma 1, riporta Agi, sarebbe questo il parterre da cui attingere dopo il forfait di Giuseppe Conte.
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Tutti nomi illustri, tutti curricula importanti. La Furlan sarebbe la preferita del vertice Dem, Enrico Letta che l’avrebbe anche inserita come una delle sei “menti indipendenti” nelle Agorà democratiche. L’ex segretaria della Cisl apporterebbe un più che valido contributo allargando il campo dei consensi che andrebbe oltre il mero elettorato del Pd.
Stesso dicasi per Cecilia D’Elia, bandiera della Conferenza delle donne democratiche e Responsabile Politiche per la Parità del Pd. La sua persona concilierebbe le posizioni dei grandi del Partito e della dirigenza Romana che invece spinge al momento per mandare a Roma 1 Enrico Gasbarra.
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Quest’ultimo – storicamente militante nelle fila della DC– oggi potrebbe rappresentare il trait d’union con Italia Viva di Matteo Renzi e Azione di Carlo Calenda, riferisce Agi. E ciò anche alla luce di quanto dichiarato da Michele Anzaldi – fedelissimo dell’ex sindaco di Firenze- il quale ha affermato: “Se il Pd proponesse una candidatura davvero riformista come quella di Enrico Gasbarra che in quel collegio ha vinto tutte le elezioni locali in cui si è candidato, come si farebbe a non sostenerla?“.
Enrico Gasbarra metterebbe d’accordo un po’ tutti considerata la sua notorietà in territorio romano e le comprovate capacità in ambito politico.