Dopo più di un anno di rivolte contro il governo di Narendra Modi e le sue leggi sull’agricoltura, vincono i contadini.
È ufficiale: in India si spengono le proteste dei contadini e degli agricoltori dopo ben 14 mesi di lotta e manifestazione. La notizia è stata confermata ai media dal portavoce del Samyukt Kisan Morcha (SKM), l’organizzazione che riunisce le varie sigle sindacali. Lo smantellamento è conseguente all’accettazione da parte del governo di abbandonare le controverse riforme agricole imposte dalle autorità indiane.
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Tre settimane fa, lo scorso 19 novembre, il premier Narendra Modi aveva annunciato che il parlamento si sarebbe mosso per l’imminente abrogazione delle leggi agricole contestate. Gli accampamenti ai confini di Delhi, il nucleo dei moti di rivolta, saranno completamente smantellati, anche a partire da oggi, non appena il governo consegnerà la copia definitiva in cui attesta l’effettiva accoglienza delle richieste dei contadini. La promessa del primo ministro è stata mantenuta: il disegno di legge relativo all’annullamento formale delle riforme è stato ufficialmente approvato in parlamento il 30 novembre.
Oltre alla revoca delle tre leggi di riforma sul commercio agricolo, i contadini chiedono anche il ripristino del MSP, vale a dire la garanzia del prezzo minimo di sostegno alla vendita dei prodotti agricoli. Dopo più di un anno di lotta su tutto il territorio nazionale, le manifestazioni dei contadini indiani hanno vinto contro il governo di Narendra Modi, accusato accusato di “favorire le multinazionali a scapito dei piccoli mercati interni.” Dimenticati dalle nuove riforme agricole imposte dalle autorità indiane; piccoli produttori e agricoltori hanno unito le loro grida di dissenso contro la minaccia normativa alla base dell’inasprimento del divario tra ricchi e poveri. Nella perpetua battaglia contro le disuguaglianze sociali del Paese sono morte 600 persone.
“Terremo una riunione generale il prossimo 15 gennaio: se il governo non manterrà le sue promesse, riprenderemo le proteste.“, ha precisato ai media locali il leader degli agricoltori Gurnam Singh Charuni.
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