Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi venerdì 17 dicembre, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha fornito, come di consueto, il bollettino contenente i dati odierni dell’epidemia da coronavirus diffusasi nel nostro Paese. Secondo l’aggiornamento di oggi, i casi di contagio complessivi sono saliti a 5.336.795 con un incremento da ieri di 28.632 unità in più di ieri. In crescita anche i soggetti attualmente positivi che ammontano a 331.968 (+14.038) ed i ricoveri nei reparti di terapia intensiva: 923 in totale e 6 in più di ieri. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza sono 4.869.406 ossia 14.457 in più di ieri. Purtroppo, si aggrava ancora il bilancio dei decessi con 120 vittime registrate nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale a 135.421.
La Regione Emilia Romagna, si legge nelle note, ha eliminato dal totale dei positivi 7 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare. Anche il Friuli Venezia Giulia ha sottratto 10 casi a seguito di 2 test antigenici non confermati dai successivi tamponi molecolari e a seguito di 8 test positivi rimossi dopo revisione. La Campania specifica che tre decessi registrati oggi risalgono ai giorni scorsi. La Sicilia segnala che i decessi comunicati in data odierna sono avvenuti nei giorni precedenti. Infine, la Regione Veneto comunica che 946 casi comunicati in data odierna sono riferiti alla giornata di ieri.
Secondo il bollettino pubblicato ieri, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano 5.308.180. Risultavano essere ancora in crescita anche i soggetti attualmente positivi che erano 317.930 ed i pazienti ricoverati in terapia intensiva che ammontavano a 917. I guariti complessivi erano 4.854.949 mentre il bilancio totale dei decessi saliva a 135.301.
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Stando all’aggiornamento del Ministero della Salute di mercoledì, i casi di contagio complessivi ammontavano a 5.282.076. Saliva ancora il numero dei soggetti attualmente positivi che risultavano essere 305.653, così come quello dei pazienti in terapia intensiva: 870 in totale. I guariti dall’inizio dell’emergenza erano 4.841.245. Il bilancio dei morti in Italia raggiungeva il totale di 135.178.
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Continua a preoccupare la situazione epidemiologica in Italia. Il procedere dell’epidemia, l’avanzare della variante Omicron, sono tutte circostanze che hanno il governo ad assumere importanti scelte, la prima quella di prorogare lo stato d’emergenza. Non solo anche il Ministero della Salute avrebbe stretto la morsa, introducendo nuove misure per quanto riguarda arrivi e partenze.
E guardando il consueto monitoraggio settimanale dell’Iss ben si comprende come i timori fossero più che fondati. Secondo il rapporto, l’incidenza dei casi settimanali avrebbero raggiunto picchi importanti di 241 ogni 100mila abitanti, e di concerto continuano a salire i tassi di occupazione dei pazienti Covid nelle strutture ospedaliere. Si parla di nelle terapie intensive di un 9,5%, mentre nei reparti ordinari del 12%.
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L’Istituto Superiore di Sanità ha divulgato un rapporto su quella che è l’efficacia dei vaccini e soprattutto su quelle che sono le proiezioni di protezione con la terza dose. Modelli che tengono conto non soltanto dell’avanzare della variante Omicron, ma anche della fascia di popolazione anziana.
Stando a quanto riporta SkyTg24, i dati parlerebbero chiaro: i posti di terapie intensiva ed i decessi si registrerebbero maggiormente tra non vaccinati. A maggior riprova quando si parla di terza dose. L’Iss all’interno del documento ha preso in considerazione l’ultimo mese per valutare l’impatto del covid estrapolando i numeri in base all’immunizzazione. Così facendo è stato possibile mettere a confronto in maniera “pura” l’incidenza del virus sulla popolazione dividendo il campione in tre gruppi: vaccinati, vaccinati con terza dose e non vaccinati.
Dal rapporto è emerso che i soggetti non immunizzati, presenti negli ospedali, erano 5,8 volte di più rispetto agli immunizzati e ben 10,9 rispetto a coloro i quali avevano ricevuto la dose booster.
L’Ema avrebbe fornito la sua approvazione all’utilizzo di due nuovi farmaci per trattare l’infezione da Covid-19: Xevudy e del Kineret.
Il primo, riporta Ansa, sarebbe un anticorpo monoclonale indicato per soggetti over 12 che non necessitano di terapia con ossigeno. Il secondo, invece, sarebbe un farmaco immunosoppressivo di cui l’Ue ha già concesso l’utilizzo.
Ma la vera notizia riguarda il Paxlovid della Pfizer, invece, potrà essere utilizzato per curare il Covid, ma a deciderlo saranno autonomamente le varie nazioni. Secondo le indicazioni dell’ente questo farmaco deve essere somministrato a 5 giorni dall’inizio della sintomatologia.
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