Il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari si sarebbe espresso sulla questione Quirinale esprimendo il proprio pensiero sul punto.
Il momento è alle porte, le elezioni del prossimo Presidente della Repubblica sono imminenti. Ormai i nomi spuntati sono molteplici. I partiti spingono per “uomini di fiducia”, ma la regola che tutti si sarebbero imposti è quello di mandare al Colle una figura condivisa. Ed è così che per quanto la destra spinga su Silvio Berlusconi, sa che molto probabilmente i numeri a sostenerlo non basteranno. Sulla questione Quirinale si è espresso il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, il quale ha riaperto la finestra sul premier Mario Draghi, ma con le debite precisazioni.
Quirinale, il capogruppo della Legai: “Draghi meglio resti alla guida dell’Esecutivo”
“Quirinale? Draghi è il solo nome possibile nei primi tre scrutini. Ma la cosa normale è che resti a Palazzo Chigi” queste le parole di Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, intervistato da Il Corriere della Sera.
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Il Presidente del Consiglio, a suo avviso, metterebbe d’accordo tutti diversamente dal nome di Silvio Berlusconi su cui già Pd e Movimento 5 Stelle avrebbero apposto il loro veto.
Molinari sull’ex numero uno della Bce avrebbe detto che solo lui sarebbe in grado di passare la prima tornata di votazioni. Però, bisogna fare i conti con la realtà perché adesso – in pieno stato di emergenza- andare a capovolgere già precari equilibri creerebbe non pochi disagi. Il capogruppo della Lega ha voluto, però, precisare: “È ovvio che se Draghi scendesse in campo, potrebbe raggiungere la convergenza anche come capo dello Stato”. Insomma il Premier riuscirebbe a mettere d’accordo tutti, ma al momento ricopre un ruolo troppo delicato.
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Non sono mancate considerazioni anche su Silvio Berlusconi. Molinari, a Il Corriere della Sera, ha spiegato come questo sia il nome caldeggiato dal suo partito. Un nome importante, dal passato glorioso nella politica. Tuttavia predica realismo: la figura del Cavaliere non è condivisa, soprattutto dal centrosinistra. Il leader di Forza Italia non possiederebbe i numeri per poter salire al Colle.
Ma allora, la destra lo avrebbe questo asso nella manica? Molinari non si è sbilanciato sul punto, affermando che altri candidati vanno ricercati nel novero di chi in passato ha ricoperto ruoli di rilievo all’interno delle Istituzioni.
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