Quest’anno piazza San Pietro ha accolto circa 20mila fedeli in occasione del messaggio natalizio e della benedizione di papa Francesco.
Quest’anno si contano almeno 20mila fedeli in piazza San Pietro, riuniti in occasione del messaggio natalizio e della benedizione Urbi et Orbi del pontefice: lo ha riferito la sala stampa vaticana. Il contenuto dell’Urbi et Orbi 2021 di papa Francesco è più che mai rivolto al “dialogo” e alla collaborazione congiunta dei Paesi, indicata come unica via al “superamento dei conflitti.” Dalla Loggia centrale della Basilica, il pontefice auspica una sincera “ricompensa” per “tutti coloro che mostrano attenzione e dedizione nel prendersi cura dei familiari, degli ammalati e dei più deboli.” A seguire i punti più salienti della preghiera.
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Urbi et Orbi in piazza San Pietro: la preghiera del Papa
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Tra le invocazioni più sentite del pontefice rientra ovviamente la situazione pandemica, che da oltre due anni tiene le redini del Pianeta, ancora piegato ai ritmi imprevedibili dei contagi. Il pontefice consiglia l’avvio di nuove strategie: l’unico rimedio per vincere il virus è nella strada dei vaccini, da somministrare ai più poveri, nonché in altre “soluzioni più idonee per superare la crisi sanitaria e le sue conseguenze.” Dalla Loggia centrale, il pontefice ha congiunto le mani per la comunità internazionale: “Dio-con-noi – ha supplicato – […] Rendi i cuori generosi, per far giungere le cure necessarie, specialmente i vaccini, alle popolazioni più bisognose. Ricompensa tutti coloro che mostrano attenzione e dedizione nel prendersi cura dei familiari, degli ammalati e dei più deboli.”
Altro punto delicato toccato dal pontefice spera nella fine della violenza di genere, male sistematico e strutturale, ramo di una violenza cronica, radicata in profondità nella società; una piaga senza confini e senza vincoli di religione, etnia o cultura: “Figlio di Dio, conforta le vittime della violenza nei confronti delle donne che dilaga in questo tempo di pandemia. Offri speranza ai bambini e agli adolescenti fatti oggetto di bullismo e di abusi. Da’ consolazione e affetto agli anziani, soprattutto a quelli più soli. Dona serenità e unità alle famiglie, luogo primario dell’educazione e base del tessuto sociale”.
In conclusione, l’ultima invocazione non dimentica la salute del Pianeta, “nostra casa comune”, da proteggere, custodire e preservare di generazione in generazione in nome di un “ambiente rispettoso della vita.” La preghiera non ha dimenticato la ferita delle internazionali e dei costanti conflitti e guerre che minano costantemente il Pianeta. Mentre ascoltiamo “l’annuncio della nascita del Salvatore, sorgente della vera pace, vediamo ancora tanti conflitti, crisi e contraddizioni. […] Rischiamo di non sentire il grido di dolore e di disperazione di tanti nostri fratelli e sorelle. […] Chiediamo a Lui la forza di aprirci al dialogo.
“In questo giorno di festa lo imploriamo di suscitare nei cuori di tutti aneliti di riconciliazione, aneliti di fraternità – ha continuato il pontefice – A lui rivolgiamo la nostra supplica”