Oltre 2.000 gru selvatiche sono decedute a causa dell’influenza aviaria in una grande riserva naturale nel nord del Paese.
Tragica notizia dall’Israele che nell’ultima settimana ha contato più di 2.000 carcasse di gru selvatiche. Secondo quanto riporta l’ecologista aviario dell’Israel Nature and Parks Authority Ohad Hatsofe, gli esemplari in questione, deceduti in una grande riserva naturale nel nord del Paese, sono morti a causa dell’influenza aviaria. La notizia collima con le informazioni rilasciate dalle autorità locali, le quali hanno confermato tracce di virus H5N1 in località adiacenti all’area colpita dal focolaio. Secondo le stime ufficiali, si contano finora 10mila contagi. Stando alle parole del vicedirettore dell’organizzazione Uri Naveh, la situazione è davvero drammatica: circa “un quinto della popolazione di gru in Israele è stata colpita dalla malattia.”
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Sospesa la commercializzazione delle uova
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Sono oltre 2.000 le gru selvatiche morte in Israele a causa dell’influenza aviaria in una grande riserva naturale nel nord del Paese. L’informazione del focolaio è stata annunciata questa domenica, 26 dicembre, dell’Autorità israeliana della natura e i parchi. Stando alle ultime dichiarazioni dei funzionari all’Agence France Presse: “Finora sono decedute più di 2.000 gru selvatiche; mentre altre 10.000 sono state infettate.” La notizia è stata confermata dall’ecologista aviario Ohad Hatsofe, il quale ha in seguito precisato che la critica situazione del Paese: “al momento si stima che un quinto della popolazione di gru in Israele sia stata colpita dall’influenza aviaria.”
La cifra è stata confermata anche dal vicedirettore Uri Naveh, che ha prontamente sottolineato l’alta frequenza del tragico fenomeno. Ogni anno Israele conta innumerevoli vittime a causa della malattia che contagia gli uccelli; ma quest’anno è stato “eccezionale in termini di numeri […]; più insistente“, ha sottolineato. Secondo quanto si apprende dalle fonti ufficiali, come ogni anno, più di 100,000 esemplari di gru selvatiche arrivano, nella valle di Hula, nell’alta Galilea, nel nord di Israele, per riposarsi e ripartire. La pausa di circa 40.000 è di solito più lunga: molte di loro lasciano la terra verso fino a marzo. Ciononostante, di fronte all’ingente numero di focolai di gru nel nord del Paese, il ministro dell’Agricoltura locale ha annunciato questa domenica la sospensione temporanea della commercializzazione delle loro uova. In caso di carenza di uova, il governo si mobiliterà con tempestive politiche di importazione.
Ohad Hatsofe ha concluso il suo discorso ricordando che il rischio di trasmissione dell’influenza aviaria all’uomo è molto basso, seppur molto pericoloso in caso di effettiva contrazione del virus: “È fatale per il 36-50% dei casi infetti.“